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Attualità lunedì 26 marzo 2018 ore 09:09

Per il Comitato quel rudere era da salvare

A sottolinearlo in una lettera inviata a Soprintendenza e Italia Nostra il Comitato per Campiglia che ha condannato la scelta dell'Amministrazione



CAMPIGLIA MARITTIMA — "Un ritardo culturale di 150 anni" è questo quanto il Comitato per Campiglia ha denunciato relativamente al centro storico in una lettera indirizzata al sindaco, alla Soprintendenza ai Monumenti e a Italia Nostra.

A spingere il comitato a inoltrare la lettera la scelta del Comune di abbattere un edificio privato nel rione Poggiame in stato di abbandono con l'intenzione di realizzarvi un giardino in aderenza alla piazzetta.

"La scelta è sintomatica dell'arretratezza culturale dell'Amministrazione e degli uffici competenti, che riporta indietro i criteri di tutela del centro storico di 150 anni, quando alla luce della spinta di rinnovamento delle città, delle leggi sanitarie napoleoniche e di spinte speculative, si demolivano le parti più antiche dei centri storici (vedi Firenze, vedi Parigi, ecc.) fisicamente e socialmente degradati. - si legge nella lettera - Oggi i centri storici vengono considerati alla stregua di un qualsiasi documento storico e quindi tutte le sue parti vanno lette attentamente prima di ammettere interventi di trasformazione che possono risolversi in distruzione totale o parziale del documento centro antico".

L'edificio in questione, come ha sottolineato il comitato, fa parte del tessuto antico di Campiglia.

"Prevederne la demolizione per farci un giardinetto ha la stessa valenza culturale del prendere un tessuto antico sciupato e invece di fare un restauro nel punto strappato, lasciare un bel buco togliendo il pezzo sciupato. - e ancora - In qualche modo ricordano uno che di fronte ad un mobile antico da restaurare, non trovando i soldi per farlo o non avendo la più pallida ideo del valore dell'oggetto, preferisce farne legna da camino".

Insomma il Comitato per Campiglia condanna la scelta dell'Amministrazione e la strada presa dagli uffici competenti.


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