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Attualità giovedì 17 novembre 2022 ore 13:22

Ai figli una medaglia in ricordo di Nilo Maggeschi

Sarà apposta anche una targa nella sede di Polizia Provinciale in ricordo della guardia venatoria provinciale uccisa in servizio nel 1957 a Casalappi



CAMPIGLIA MARITTIMA — Una targa ricorderà la guardia venatoria provinciale Nilo Maggeschi, ucciso in servizio nel 1957 a Casalappi all’età di 30 anni. L'iniziativa è stata promossa dall'Amministrazione provinciale con una cerimonia ufficiale che si è svolta nei giorni scorsi a Livorno, alla Villa del Presidente, alla presenza dei figli Mirna e Andrea Maggeschi, ai quali la presidente della Provincia, Marida Bessi, ha consegnato una medaglia d’oro e una pergamena in ricordo del padre.

Maggeschi era in servizio l’11 Agosto del 1957, nella macchia boscosa in località Casalappi, nel Comune di Campiglia Marittima, quando fu raggiunto al petto da due colpi d’arma da fuoco, sparati da distanza ravvicinata. Maggeschi lasciò la moglie, purtroppo deceduta qualche mese fa, e due bambini piccoli.

Nel corso della commovente cerimonia, è stata scoperta anche una targa che sarà successivamente apposta nella sede del distaccamento di Polizia Provinciale di Venturina, intitolata alla guardia caduta in servizio.

“Abbiamo fortemente voluto ricordare con un gesto tangibile – ha detto la presidente Bessi - questo uomo qualunque, che durante il suo lavoro, fatto con passione, ha perso la vita in una maniera tanto tragica e senza alcun motivo. Un fatto che mi ha molto colpita e per questo ho subito condiviso la proposta, particolarmente sentita dai colleghi del corpo della Polizia Provinciale, di rendere omaggio anche se in maniera tardiva, ad un dipendente, un uomo comune, un loro compagno di lavoro, che in un giorno maledetto ha incontrato la morte per mano di una persona che purtroppo non è mai stata individuata”.

Alla cerimonia, insieme alla presidente Bessi, era presente il comandante della Polizia Provinciale Maurizio Trusendi, con tutti i colleghi, compreso molti pensionati intervenuti per portare il loro commosso saluto ai figli di Maggeschi.


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