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Attualità sabato 28 marzo 2015 ore 10:25

Le associazioni intervengono sul caso di usura

Immagine di repertorio

"I fenomeni criminali che si sono manifestati nei nostri territori devono essere combattuti e non devono più trovare terreno fertile nel quale insinuarsi"



CASTAGNETO CARDUCCI — "Il recente arresto a Donoratico con trasferimento in carcere a Pisa di M. F. a causa della sua prosecuzione nel commettere i gravi reati di cui è accusato, usura in primis, richiedono, a questo punto, una ferma presa di posizione dei cittadini e delle loro forme associative (partiti, sindacati, comitati, associazioni, comunità) a difesa della Legalità, delle vittime della criminalità, della convivenza civile e democratica". A parlare sono varie associazioni del territorio insieme al Presidio “Rossella Casini” di Libera di Castagneto Carducci e San Vincenzo. L'ANPI, sezioni di Castagneto Carducci e San Vincenzo, l'AUSER di Donoratico, l'ssociazione IAIA, il Comitato Soci Coop Cecina-Donoratico, il Centro di Solidarietà “Monica C.”, Legambiente Costa Etrusca, Tribù vocale “Patchworld”, San Carlo 1927 e l'Associazione “Onda Creativa”.
Associazioni che insieme alla sezione locale dell'associazione contro le mafie fondata da Don Ciotti "riaffermano il sostegno all'operato delle Forze dell'Ordine e della Magistratura" e ribadiscono "che i fenomeni criminali che, purtroppo, da tanti anni si sono manifestati nei nostri territori, fino ad inquinare importanti settori economici (come quello immobiliare), fino a condizionarne altri (con lo sfruttamento della mano d'opera degli immigrati in agricoltura), sono fenomeni che devono essere combattuti e non devono più trovare terreno fertile nel quale insinuarsi". "Per fare ciò occorre, in primo luogo - proseguono - che ognuno, nel suo lavoro, nel suo ruolo pubblico, nelle sue attività imprenditoriali, prenda esplicitamente e concretamente le distanze da fenomeni come quelli perseguiti dalla magistratura".
Per le associazioni è "fondamentale che le attività economiche, finanziarie e imprenditoriali si svolgano nel rispetto delle leggi e delle regole, respingendo qualsiasi tentativo di infiltrazione, così come è importante che gli enti pubblici svolgano fino in fondo il loro ruolo di indirizzo e di controllo delle molteplici attività presenti e attive nel territorio".
"Crediamo - scrivono - che questi impegni debbano valere non in un solo Comune, ma in tutti quelli che sono interessati dai reati emersi dalle indagini dei PM livornesi".

Le associazioni tornano poi sul caso recente di usura: "le dimensioni e l'evolversi di questa vicenda, caratterizzata da un perverso intreccio tra attività legali e illegali, non può non far pensare all'esistenza di una zona grigia nella quale l'indagato ha potuto contare su complicità e silenzi che gli hanno permesso di gestire indisturbato gli interessi immobiliari e finanziari dietro ai quali si celavano veri e propri crimini".

"Chiediamo che si faccia sentire chiara e forte la voce delle Istituzioni contro questi fenomeni - proseguono - e le eventuali complicità, in sostegno delle vittime di questi odiosi reati, che non si devono sentire abbandonate a se stesse, nella disperazione e nella vergogna, per aiutarli a trovare la forza per denunciare ciò che hanno subìto senza essere sottoposti ad ulteriori ricatti".

"Vanno allargate le azioni per sottrarre terreno all'usura in tutte le direzioni, come sta avvenendo anche con il 'micro prestito sociale' della Regione Toscana e con gli Sportelli Prevenzione Usura di San Vincenzo e Castagneto Carducci - concludono -  Purtroppo in Toscana le mafie agiscono, sta a noi tutti contrastarle, a tutti i livelli".


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