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Attualità domenica 25 novembre 2018 ore 12:59

Contributo di sbarco, l'invito di Legambiente

"Meglio il contributo di sbarco che la tassa di soggiorno", Legambiente propone l'utilizzo delle risorse per migliorare servizi e infrastrutture



PORTOFERRAIO — Sull'utilizzo del contributo di sbarco e la discussione che in questo giorni riguarda la Gestione associata del turismo dei Comuni elbani interviene anche Legambiente Arcipelago toscano con alcune proposte, sottolineando però anche come sia da preferire il contributo di sbarco alla tassa di soggiorno utilizzata in altre zone turistiche.

"Visti i toni nuovamente aspri ed i contenuti della discussione politico/amministrativa in atto riguardante il contributo di sbarco, - scrive Legambiente - prima di qualsiasi parola in merito al contributo di sbarco all’Elba, è opportuno ricordare che in Italia i Comuni che applicano la Tassa di soggiorno  mediamente da 1 a 5 euro quotidiani a persona, esclusi minori fino a 10 anni, importi pagati negli alberghi e nelle altre strutture ricettive in proporzione al loro costo) sono stati quest' anno 840, rappresentando oltre il 70 per cento delle presenze turistiche". 

"Il contributo di sbarco all' Elba - afferma Legambiente - (con base impositiva più ampia dell' imposta di soggiorno) portato in alta stagione ( 20 maggio-20 settembre) a 5 euro non pare quindi rappresentare di per sé un ostacolo in termini economici al turismo, presentandosi anzi come 'una tantum' conveniente rispetto ad una imposta di soggiorno media per una vacanza standard di una settimana (è naturalmente meno conveniente per il turismo 'in nero' che non viene intercettato dalla tassa di soggiorno)"

"Già questo aspetto sarebbe da valorizzare, - sottolinea l'associazione ambientalista - assieme ovviamente alle opportune esenzioni o riduzioni (ad esempio chi si muove in giornata per motivi di lavoro). Ciò che la giustifica o meno è quindi il suo utilizzo. Da proseguire quindi, coinvolgendo il territorio, la proficua discussione su quali priorità infrastrutturali elbane finanziare con quel gettito, prendendo alla lettera quanto recita la Legge: recupero e salvaguardia ambientale, sistema dei rifiuti, cultura ( anche materiale, ad esempio la viticoltura), turismo, mobilità". 

"E’ questo il punto di vista espresso più volte da Legambiente e dalle stesse categorie economiche dell' isola, - aggiunge Legambiente - consapevoli di come la qualità del territorio rappresenti il primo e più importante veicolo di promozione e fidelizzazione".

"La Gestione Associata del Turismo ha deciso di intervenire - aggiunge Legambiente - per contribuire ad adeguare l' aeroporto a standard più vicini alle esigenze europee; sulla mobilità interna è ad esempio visibile a tutti la necessità di mettere in sicurezza le strade intercomunali, approntando quanto meno, ove mancante, l'opportuna segnaletica orizzontale/verticale, l'illuminazione (sostenibile e intelligente) dei numerosi punti pericolosi e la posa di guard-rail; anche la progettazione di una rete ciclabile dell'Isola, realizzabile magari per stralci da diversi soggetti ( Comuni, Provincia, Gat) sarebbe all' altezza della necessità di promuovere quel turismo outdoor di solito extra stagionale e magari suscettibile di ottenere finanziamenti europei"

"Si ricorda - afferma Legambiente - che esiste già la Ciclovia tirrenica B19 ( da Ventimiglia a Latina) che sulla costa toscana è già in stato di completamento e per la quale esisterebbe già un progetto di troncone elbano, ma ai nostri amministratori comunali sembra interessare poco e hanno spesso disertato le riunioni dove si presentano i progetti e si identificano i finanziamenti".

"Nonostante il progetto pilota dei Comuni di Portoferraio e Rio Marina, - prosegue Legambiente - a livello elbano la mobilità elettrica resta un sogno e non si è riusciti nemmeno a mantenere le promesse fatte solo un anno fa ai ragazzi delle scuole superiori elbane di bus, fermate ed orari più adeguati alle loro esigenze di mobilità".

"Forse, in vista dell'annunciato cambio di passo della Gat - sottolinea Legambiente - sarebbe opportuno il coinvolgimento degli altri portatori di interesse, oltre i fondamentali Comuni, nella individuazione di condivise priorità, ma la discussione sembra ancora chiusa tra amministratori ed avere più a cuore la promozione turistica – che non può essere l’indirizzo prevalente, dato che non è al centro della legge che istituisce il contributo di sbarco – che la risoluzione di problemi come la carente depurazione dei reflui (intorno al 60 per cento, la chiusura del ciclo dei rifiuti e la lotta alle plastiche monouso, i trasporti pubblici (compresi quelli marittimi), le energie rinnovabili e la difesa e valorizzazione delle bellezze ambientali e della biodiversità (come prevederebbe la legge)".

"Finché non si cambierà passo e non ci sarà una progettualità condivisa – a partire dai porti di sbarco - e non ci saranno priorità comuni e comprensoriali, - scrive ancora Legambiente - il contributo di sbarco - che sia di 5 euro o da meno – non servirà a fare della nostra Isola un posto migliore, più bello, pulito e smart, che guarda a un futuro migliore per tutti: turisti e residenti".   


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