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Attualità domenica 29 marzo 2020 ore 09:20

Elisa Baciocchi

Su #tuttoPIOMBINO Gordiano Lupi ripercorre la storia di Elisa Baciocchi, principessa di Piombino, in occasione del bicentenario della sua morte



PIOMBINO — Prima parte - Napoleone Bonaparte e i francesi a Piombino

Seconda parte - Napoleone in Italia - Piombino francese

Terza parte - Elisa Baciocchi

Il nuovo re di Etruria, inviato a Firenze da Napoleone, incontrò una situazione economica deficitaria. Lodovico I si trovò ad affrontare problemi più grandi di lui, era giovanissimo, non aveva molta cultura, era sempre debole e malaticcio. L’agricoltura era in abbandono, il commercio interrotto a causa delle minacce inglesi su Portoferraio, l’esercito francese costava un milione al mese di mantenimento, infine c’erano i soldati spagnoli che il Re si era portato al seguito. 

L’Isola d’Elba era diventata una provincia francese e gli abitanti di Portoferraio furono molto soddisfatti di questa novità che li univa alla “grande nazione”. Una delegazione elbana ottenne da Napoleone l’eliminazione delle dogane, che portò grandi benefici all’economia. L’Isola ebbe una nuova organizzazione amministrativa sotto il commissario generale Briot, che tenne la prima seduta governativa nel 1803 nella Chiesa del Carmine, poi trasformata in teatro da Napoleone. 

A Suvereto giunse il nuovo governatore Desideri per annunciare la riunione dello Stato di Piombino alla Repubblica Francese. Il comandante Cambis fu nominato da Gioacchino Murat amministratore generale dello Stato di Piombino. Tutta l’Italia centrale e settentrionale era stata unificata sotto la bandiera francese dalle truppe napoleoniche.

Lodovico I morì il 27 maggio 1803, lasciando erede l’infante Carlo Lodovico, sotto la reggenza della Regina Maria Luigia. In Francia cominciava il periodo dei patiboli in nome di libertà, eguaglianza e fraternità, ma la Repubblica diventava una dispotica dittatura mascherata da democrazia. 

Napoleone Bonaparte ambiva alla corona imperiale, offerta (si fa per dire) dal Senato nel luglio del 1804, al termine di un discorso adulatorio e ipocrita. Napoleone Imperatore non fu migliore di Luigi XIV e dei regnanti ai quali aveva fatto tagliare la testa. Si circondò di lusso e di sfarzo, creando una nuova libertà e una casta di privilegiati, composta da generali, parenti e amici personali. Il numero dei marescialli di Francia salì in maniera esponenziale, così come furono inventati nuovi titoli onorifici dai nomi ai limiti del ridicolo. Napoleone volle essere incoronato dal Papa, proprio come Carlo Magno, ma pretese che il mite Pio VII andasse a Parigi per ungere con il sacro crisma lui e la moglie Giuseppina, al termine di una sfarzosa cerimonia nella cattedrale di Notre-Dame. 

Nel maggio del 1805, Napoleone fu incoronato Re d’Italia, a Milano, anche se non tutta l’Italia era sotto il suo potere, di fatto gli altri regnanti venivano considerati dei semplici feudatari. Napoleone governava direttamente Lombardia, Parma e Piemonte; Venezia era austriaca; la Toscana era governata dalla Regina d’Etruria; a Napoli comandavano i Borboni; gli Stati Pontifici erano sotto la sfera d’influenza di Pio VII. Napoleone fu incoronato re al termine di una cerimonia imponente, indossò la corona ferrea, la spada, il manto e tutti gli onori di Carlo Magno. “Dio me l’ha data; guai a chi la tocca!”, disse mentre il cardinal Caprara lo incoronava.

A Piombino il comandante Cambis fu sostituito dal generale Carteaux, uomo abile e intelligente, che introdusse un nuovo regime municipale. La città tirrenica stava per cambiare padrone ancora una volta, anche se sostanzialmente restava sotto l’ala protettrice di Napoleone.

Marianna era una delle sorelle di Napoleone, nata ad Aiaccio nel 1777, educata nel collegio di Saint-Cyr fondato da madame deMaintenon. La madre Letizia, rimasta vedova, volle maritare Marianna con l’ex ufficiale corso Felice Baciocchi. Il matrimonio della figlia ventenne fu celebrato a Marsiglia il primo maggio del 1797. 

Marianna assomigliava molto al fratello, fisicamente e moralmente, era una donna abile, intraprendente, coraggiosa e molto ambiziosa. Il Baciocchi era tutto il contrario, bonaccione e pacifico, amava il quieto vivere, soprattutto il lusso, la bella vita tra agi e ricchezze. Marianna non giudicava il suo nome abbastanza regale, per questo volle cambiarlo nel più consono Elisa. 

Una leggenda popolare - cui si continua a dar credito - narra che fu Elisa a modificare il nome al marito, che in realtà si sarebbe chiamato Pasquale. Non è vero, molti documenti storici dimostrano che si chiamò sempre Felice, non ultimo il certificato di battesimo. Napoleone fu proclamato Imperatore e di conseguenza la moglie Giuseppina prese il titolo di maestà, mentre la figlia Ortensia veniva chiamata altezza. Le tre sorelle di Napoleone - Elisa, Carolina e Paolina - si rodevano dalla gelosia. Per questo motivo Napoleone le nominò Principesse per decreto, con la possibilità di essere chiamate altezze imperiali. Non bastava. Le tre donne volevano un regno su cui governare.

La prima a essere accontentata fu Elisa, nominata Principessa di Piombino il 18 marzo del 1805. Carolina, sposa di Gioacchino Murat, divenne Granduchessa di Berg e di Cleves, quindi Regina di Napoli. Paolina, sposa del Principe Camillo Borghese, divenne Duchessa di Guastalla. la Principessa Elisa sedette ben volentieri sul piccolo trono di Piombino, anche se sperava prima o poi di averne uno più importante per appagare un’ambizione almeno pari a quella del fratello. 

Prima parte - Napoleone Bonaparte e i francesi a Piombino

Seconda parte - Napoleone in Italia - Piombino francese

Gordiano Lupi
© Riproduzione riservata


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