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Attualità mercoledì 07 ottobre 2015 ore 10:20

Il Comune dice no alla chiusura del punto nascita

Il sindaco Giuliani e l'assessore Di Giorgi si oppongono alla chiusura del reparto di maternità dell'ospedale Villamarina e si mobilita il web



PIOMBINO — E' un no deciso quello che emerge dal comunicato congiunto firmato dal sindaco Massimo Giuliani e dall'assessore Margherita Di Giorgi riguardo al progetto, paventato dall'assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi, di spostare il punto nascita da Piombino a Cecina.

Un progetto che, per la Regione, parte dai numeri del decreto Balduzzi e passa per l'accorpamento dei due presidi sanitari ma che trova la ferma opposizione dell'amministrazione comunale e dei cittadini. Uno spostamento non giustificato secondo il primo cittadino e la sua squadra, non solo, ma che potrebbe mettere a rischio la sicurezza stessa delle puerpere data la difficoltà logistica rappresentata dall'imbuto della 398, unica via di collegamento fra le due città.

"In questo momento nulla è già deciso. Perciò non diamo niente per scontato. Tuttavia riteniamo che il punto nascita a Piombino c’è e debba rimanervi"

"A nostro avviso il punto nascita deve restare a Piombino nonostante il numero di nascite previsto dal decreto Balduzzi non sia stato raggiunto, vista la particolare collocazione del nostro territorio che ha un potenziale bacino di utenza di 80mila persone. Ci sono vari elementi da tenere in considerazione nella riflessione che sicuramente farà il neoassessore Saccardi. Prima di tutto le distanze e i problemi logistici. 

Piombino dista 50 chilometri da Cecina e 70 da Grosseto; auspichiamo che la Regione tenga conto dell’unica strada di accesso a Piombino, un problema serio alla sicurezza delle donne in gravidanza. Non vogliamo che le partorienti piombinesi possano correre rischi di alcun genere per raggiungere punti nascite lontani dalla nostra città". 

"A Piombino si nasce in sicurezza, come evidenziano gli indicatori dei parti con cesareo e la mortalità, realizzando risultati equivalenti a dell’Area Vasta nord-Ovest. Tra l’altro la riflessione non può prescindere dalla recente apertura del servizio di parto indolore, avvenuta lo scorso aprile. Un servizio che, nelle parole degli stessi addetti ai lavori, qualifica lo stesso punto nascita rendendolo più funzionale alle esigenze delle donne e che è uno dei servizi tra i più avanzati nella Toscana". 

"È necessario valutare bene quello che si deve fare nell’ottica di un’ottimale collocazione dei servizi. Non vogliamo che nessuna ipotesi di spostamento degli stessi sia quindi valutata finché non sarà chiaro il quadro di sinergie tra Piombino e Cecina. In tale cornice c’è infatti una rete ancora tutta da costruire e che si basa sulle enormi potenzialità di entrambi i presidi ospedalieri che da una loro collaborazione potrebbero assurgere a standard di efficienza migliori degli attuali. Siamo tra le prime zone in Toscana ad aver scelto di rendere più efficiente il servizio socio-sanitario proprio in accordo con la filosofia della normativa regionale che chiede di potenziare i servizi dei presidi ospedalieri periferici".

Nel frattempo i piombinesi si sono mobilitati sul web creando un gruppo Facebook "No alla chiusura del punto nascita di Piombino" che in poche ore ha superato le 3mila adesioni e che continua a crescere evidenziando come la protesta abbia una forte base popolare.

Luca Lunedì
© Riproduzione riservata


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