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Attualità giovedì 03 settembre 2015 ore 17:18

M5S: "Fermate quella cava"

Il meet up San Vincenzo Cinque Stelle chiede che venga fermata l'attività estrattiva alla cava Solvay di San Carlo: "Resterà uno scempio ambientale"



SAN VINCENZO — "E' di 235mila euro - dice il meet up - il contributo erogato da Solvay al Comune di San Vincenzo. La prima concessione a San Carlo alla Solvay è stata rilasciata nel '28. Da allora è sempre stata rinnovata. 

Oggi Solvay ha una concessione di 20 anni, rinnovata il 7 febbraio 2006 e per una quantità di estrazione pari a 34 milioni di tonnellate di calcare e inerti. La cava ha una previsione di espansione stimata in circa 20 ettari verso nord est, sud ovest e ovest, e ormai occupa oltre 250 ettari

Si parla di 1.700.000 tonnellate di materiale estratto all'anno. Lo scempio ambientale continuo e quello che resterà alla fine della concessione, nel 2026, non sembra essere preso in considerazione. 

L'accordo porta al Comune l'irrisoria cifra di 0,49 euro al metro cubo estratto all'anno. Per quanto ancora dovremo vedere consumare i nostri territori?". 

Il meet up continua ricordando gli usi ingegneristici della polvere di calcare che si ricava da San Carlo e considera "ridicola" la cifra di 0,49 euro al metro cubo al Comune contro i massimi ammessi di circa 4,10 euro al metro cubo. 

"La legge regionale sulle disposizioni in materia di cave per il contributo di estrazione - ricordano dal meet-up - stabilisce che il titolare dell'autorizzazione deve versare al Comune, per l'estrazione dei materiali per uso industriale, costruzioni e opere civili, un contributo rapportato alla quantità e qualità dei materiali estratti. 

Il 90,5% che rimane al Comune - dice il meet up - deve servire per interventi infrastrutturali, opere di tutela ambientale, riqualificazione territoriale, razionalizzazione degli adempimenti comunali relativi all'istruttoria delle domande di autorizzazione e controllo delle attività di cava, compresa la vigilanza. Quindi ripristino della cava con piantumazione, ad esempio". 

"Sarebbe auspicabile - ritiene il gruppo - richiedere almeno 2 euro al mc come contributo, vista la perdita di un bene non rinnovabile. C'è ancora così tanta richiesta di produrre inerti per edilizia e riempimenti, vista la crisi del comparto edile? Nonostante il consumo di territorio, i posti di lavoro sono diminuiti. Forse sarebbe il caso di farsi qualche domanda? La distruzione ambientale per estrazioni di materia prima per uso chimico - conclude il meet up - la conosciamo e si commenta da sola"


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