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Attualità venerdì 19 agosto 2016 ore 16:12

Aferpi, con i no si fanno gli interessi del nord

Uno scatto della recente manifestazione dei lavoratori al Mise

I detrattori di Rebrab, il porto che fa gola e le ultime dichiarazioni muovono Spirito Libero a una disamina dello stato dell'arte del progetto Aferpi



PIOMBINO — "A chi giova screditare in ogni modo e con tutti i mezzi il progetto Aferpi?", da questa domanda Andrea Fanetti il coordinatore dell'associazione Spirito Libero in merito alle indiscrezioni smentita su un accordo tra Cevital e il fondo sovrano di Dubai.

Spirito Libero fa infatti i conti con le tante ipotesi che ruotano attorno al progetto, le criticità e i ritardi relativi al piano industriale legato all'acciaieria piombinese. "Tra gli argomenti dei detrattori di Rebrab, uno che va per la maggiore è che non sarebbe mai stato tanto interessato alla siderurgia, quanto invece alle opportunità del porto. Il dubbio legittimo che allora non può non venire è che non sia probabilmente il solo ad esservi interessato. E che ci sia un disegno molto chiaro per impedire a Piombino di svolgere il suo ruolo sul fronte siderurgico e di accaparrarsi le concessioni sul porto. - ha scritto in una nota il coordinatore di Spirito Libero - Se questo è, appaiono di fatto solo funzionali a questo disegno tutti quegli interventi e quelle azioni in cui si elencano i ritardi del progetto, i problemi che ne scaturiscono e si chiedono ipotetici ed utopistici piani B". 

"I ritardi ed i problemi ci sono tutti, li hanno indicati Fiom Fim ed Uilm nei vari incontri, le istituzioni locali, regionali e nazionali, vanno affrontati e risolti. Ma se ci si limita alla denuncia, se si paventano azioni forti contro il progetto, se si sanno dire solo tanti no a tutto, di fatto ci si rende compari dei produttori del nord che non vogliono avere Piombino tra i loro competitor e che magari vorrebbero pure mettere le mani sul porto. Perché ciò che si ricerca non è la soluzione dei problemi, ma l'affossamento del progetto. Non basta alzare il pugno chiuso se a tenere il braccio è chi dovrebbe essere la controparte".


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