Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 09:19 METEO:PIOMBINO15°16°  QuiNews.net
Qui News valdicornia, Cronaca, Sport, Notizie Locali valdicornia
venerdì 29 marzo 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Gol pazzesco: il portiere del Lesotho segna con un tiro da 70 metri contro l'Etiopia

Lavoro lunedì 11 marzo 2019 ore 19:21

"Dobbiamo cambiare completamente linea sindacale"

E' l'Opposizione Cgil a chiedere a sindacato e istituzioni maggiore pressione all'azienda "per non rischiare un Rebrab-Bis"



PIOMBINO — "Dobbiamo cambiare completamente linea sindacale; ascoltare prima di ogni decisione i lavoratori che devono dare il mandato vincolante ai loro rappresentanti; riprendere le mobilitazioni contro azienda e istituzioni per il rispetto dell’accordo di programma e del piano industriale (forni elettrici, nuovi treni di laminazione, revamping degli attuali, ricerca clienti). Facciamo pressione sul governo per costringere l’azienda a scoprire le carte". 

Così l'Opposizione Cgil è intervenuta riaccendendo i riflettori sulle questioni legate all'acciaieria di Piombino, specie nell'ottica della fine della cassa integrazione prevista a fine Ottobre.

Diversi gli aspetti che secondo il gruppo interno al sindacato chiede di approfondire; tra queste l'acciaio al piombo, il numero dei lavoratori rientrati in fabbrica, il maggior coinvolgimento dei lavoratori a partire dalle assemblee.

Già nei giorni scorsi anche il coordinamento Art. 1 - Camping Cig aveva sollevato degli interrogativi legati proprio alle produzioni e al personale. "Il 19 febbraio al Mise l’azienda ha confermato la riduzione del monte ore di lavoro: come si concilia questa scelta con la continuità del lavoro e della produzione? - hanno detto - La continuità produttiva dello stabilimento è una questione decisiva per il futuro, rispetto alla clientela da riconquistare. Soprattutto, gli investimenti non si vedono".

"Se è vero che Jindal non è Rebrab, è anche vero che Accordo di programma e intese sindacali non gli pongono vincoli credibili per costringerlo a mantenere le promesse. E intanto ha ottenuto le concessioni sul porto. La soluzione non può essere quella di importare semilavorati magari dall’Oman, a costi che portano fuori mercato i prodotti Aferpi, come sta invece avvenendo attualmente. - e hanno concluso - Sindacati e istituzioni devono smettere di funzionare come ufficio stampa dell’azienda. Per non rischiare Rebrab-Bis, hanno il dovere di vigilare in stretto rapporto con Rsu, lavoratori e cittadinanza, per costruire la mobilitazione sociale indispensabile anche per rompere il preoccupante silenzio che è tornato a scendere sulla vicenda".


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno
L'articolo di ieri più letto
Il provvedimento riguarda il tratto compreso tra la zona industriale in località Montegemoli e l’ingresso della centrale Enel
Offerte lavoro Toscana Programmazione Cinema Farmacie di turno

Qui Blog di Federica Giusti

QUI Condoglianze



Ultimi articoli Vedi tutti

Attualità

Attualità

Attualità