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Attualità mercoledì 04 marzo 2020 ore 08:34

Bombole abbandonate, Bezzini spiega la situazione

Carla Bezzini

L’assessora Bezzini ha spiegato cosa è possibile fare e non fare rispetto ai tanti commenti e suggerimenti avuti per risolvere il problema



PIOMBINO — La questione delle bombole del gas abbandonate ha suscitato molto interesse e commenti rispetto ai provvedimenti dell’amministrazione comunale di Piombino: fototrappole e multe per chi abbandona le bombole e l’appello a ravvedersi da questo comportamento considerato che ogni recupero di bombola costa 300 euro alla collettività.

Non sono mancati i suggerimenti, tra cui anche quelli del Movimento 5 Stelle che in proposito nel 2018 avevano presentato un’ordine del giorno in consiglio comunale (leggi qui sotto l’articolo correlato.

Arriva dai social la risposta dell’assessora all’Ambiente Carla Bezzini che spiega come stanno le cose.

“Il problema dell’abbandono esiste e deve essere aggredito, per motivi di sicurezza prima ancora che per una questione di decoro. La normativa è stringente in merito alla gestione: una volta abbandonate diventano rifiuto ed essendo classificate come rifiuto speciale pericoloso richiedono una procedura di smaltimento specifica. Nessun intento di favorire alcuni a discapito di altri (le bombole abbandonate non possono essere ritirate dai rivenditori ma devono essere recuperate da Sei Toscana, ndr), come qualcuno ha faziosamente affermato, ma solo l’obbligo di rispettare le prescrizioni di legge, operando all’interno di una cornice esistente e dei confini che impone: nello specifico il vincolo di contratto di servizio con Sei Toscana. - ha spiegato - Il M5S, a buon diritto, cita la mozione approvata in consiglio comunale il 23 maggio 2018, con la quale si impegnava il sindaco e la giunta a verificare la possibilità di identificare gli acquirenti e di concordare azioni tese all’inibizione degli abbandoni. Chiedendo cosa impedisca l’attuazione di quella disposizione”.

“Io rispondo per ciò che rientra nelle mie responsabilità. In questi pochi mesi abbiamo contattato più volte i rivenditori di gas, anche in incontri congiunti con la Polizia Municipale cercando di individuare insieme a loro le possibili soluzioni. - ha detto - Abbiamo appreso da loro che non esiste obbligo di deposito cautelare, che non esiste il modo di registrare gli acquirenti e di collegarli alla bombola. Abbiamo avuto da loro garanzie di attività esplicite e ripetute di dissuasione circa gli abbandoni. Abbiamo intensificato l’opera di informazione, sia a mezzo stampa che con volantini informativi, sostenuti in ciò anche da alcune associazioni di volontariato che sono molto attive sul territorio. Non esiste alcuna possibilità di interventi ordinatori, non essendo l'istituzione locale organo regolatore del sistema commerciale: occorrerebbero normative di carattere superiore, che al momento non esistono”. 

“Ma non ci fermiamo qui: - ha aggiunto - stiamo organizzando un incontro con i rifornitori di gas. Cerchiamo ogni strada possibile per impedire che il gesto incivile di alcuni gravi sulla collettività. In questo senso sarà preziosa anche l’attenzione e la collaborazione dei cittadini”.


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