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Lavoro martedì 13 febbraio 2018 ore 15:52

Camping Cig, quale futuro per Aferpi

Csmping Cig: "La nostra impressione è che, ancora una volta, si giochi sulla pelle dei lavoratori l’ennesima partita elettorale"



PIOMBINO — "La confusione è grande sotto il cielo di Piombino", così il Coordinamento Art.1 - Camping Cig ha commentato lo scenario che si sta prospettando per le sorti dello stabilimento siderurgico piombinese: da un lato la possibilità dell'insolvenza prospettica, dall'altra la possibilità di una trattativa tra Cevital e Jindal.

"Nei partiti e nei sindacati si scatena la bagarre: meglio il commissario, no meglio la vendita diretta. - hanno detto - La nostra impressione è che, ancora una volta, si giochi sulla pelle dei lavoratori l’ennesima partita elettorale. Il Governo e il Pd hanno bisogno di dimostrare che è un governo del fare, costi quel che costi: nominando un commissario che entro poco tempo dovrà rispondere ad un altro governo, probabilmente di targa diversa, o lasciando che Cevital venda ad un'altra multinazionale, la quale, forte di un contratto tra privati, deciderà a suo piacimento quanti e quali lavoratori impiegare, dove, cosa e come produrre; inoltre, cedendo solo la parte siderurgica, Cevital resterà comunque arbitro indiscusso dei destini del territorio".

"Gli unici che possono trasformare questa farsa elettorale sono i lavoratori di tutte le categorie e tutti i cittadini, mobilitandosi e facendo pressione sui sindacati, associazioni di categoria, istituzioni su di obiettivi che sono di interesse generale", hanno detto fissando alcuni punti tra cui la chiusura con Rebrab e la necessità di un nuovo commissario subito. In più, se di nuova vendita si deve parlare questa dovrà sottostare a un nuovo Piano industriale e finanziario dettagliato e trasparente.

"Il tempo a disposizione è davvero poco: - hanno concluso - è prima delle elezioni che dobbiamo obbligare il ministro a tradurre promesse elettorali in fatti concreti, come la nomina del commissario e la definizione del suo mandato e delle sue disponibilità finanziarie; altrimenti sarà poi necessario ricominciare tutto da capo, il che equivale a decretare la morte della fabbrica ed il rapido declino del territorio". 


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