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Attualità lunedì 30 gennaio 2017 ore 09:00

"Comprare semiprodotti non risolve i problemi"

In vista dello sciopero, Ugl ha preso in considerazione i possibili scenari per il futuro di Aferpi. Fondamentali le bonifiche



PIOMBINO — La grande mobilitazione dei lavoratori Aferpi prevista per il 2 febbraio si avvicina. 

"Ogni giorno leggiamo e sentiamo varie ipotesi. Di teorie ce ne sono molte, troppe, anche contrastanti. Da tempo sono poi iniziate, sempre più incalzanti, le ricerche per trovare i colpevoli di questa infinita vertenza. Forse, fin dall'inizio, sarebbe stato più opportuno e prudente aspettare e accertare le reali possibilità finanziarie di Rebrab prima di dichiarare che Piombino era salvo", così la segreteria territoriale Ugl fa il punto in vista dello sciopero che tocca così da vicino il futuro della fabbrica e della città di Piombino.

Come sindacato, Ugl passa al vaglio i vari scenari ipotizzabili. Nella migliore delle ipotesi l'azienda trova i giusti finanziamenti per il progetto, ma senza trovare i giusti finanziamenti entro giugno 2017, l’azienda potrebbe essere commissariata e/o con un probabile ritorno di Jindal. Ma come espone Ugl in una nota, ci potrebbe essere un'altra ipotesi.

"Visto che Cevitaly srl possiede il 100% delle azioni di Aferpi S.p.A (per un valore di 93.600.000 euro) in caso di fallimento di Aferpi risponderà la controllata e non la controllante che in questo caso è Cevitaly. Quindi, ai fini della dichiarazione di fallimento di una società, che sia inserita in un gruppo, cioè in una pluralità di società collegate, ovvero controllate da un unica società 'holding', l'accertamento dello stato di insolvenza deve essere effettuato con esclusivo riferimento alla situazione economica della società medesima, poiché, nonostante tale collegamento o controllo, ciascuna di dette società conserva propria personalità giuridica ed autonoma qualità di imprenditore, rispondendo con il proprio patrimonio soltanto dei propri debiti. In questo scenario rimarrebbe in piedi solo Piombino Logistcs, per il porto, e Cevitaly s.r.l per l’agroindustriale".

Quella di Aferpi è una questione che riguarda tutto il territorio, ecco perché chiamati a manifestare non sono solfato i partiti ma anche le persone. 

"Al contempo - ha concluso Ugl - dobbiamo pretendere, da subito, che siano utilizzati i soldi stanziati per le bonifiche di cui si parla da anni ma non è dato conoscere una data di partenza. Per la continuità produttiva il 'comprare materiale' non è risolutivo di una situazione che presenta varie problematiche, non trascurabile quello dello stato degli impianti":


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