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Attualità mercoledì 12 febbraio 2020 ore 16:39

Discarica, il Comitato ribatte a Legambiente

“Ci saremmo aspettati le osservazioni alla variante dall’azienda che gestisce la discarica e da quelle forze politiche che l’hanno sempre sostenuta”



PIOMBINO — Prosegue il botta e risposta tra il Comitato Salute Pubblica e Legambiente, scatenato dalle nove osservazioni alla variante urbanistica che prevede un parco urbano al posto della discarica nell’area di a Ischia di Crociano (leggi qui sotto gli articoli correlati).

Per il Comitato Salute Pubblica Legambiente non ha tenuto in considerazione che “la discarica è a poche decine di metri dalle abitazioni preesistenti, in un’area paludosa, a rischio idrogeologico e più volte alluvionata, a meno di 5 chilometri dal centro storico di Piombino, a meno di 2 chilometri dal mare, confinante con il Fosso Cornia Vecchia, alle porte della città, sulla strada per le spiagge del Golfo di Follonica, adiacente al tracciato destinato a ospitare la bretella di collegamento con il porto”.

“Dal 2015 i rifiuti solidi urbani, con la creazione dei tre Ato regionali, vengono portati da Sei Toscana nella discarica delle Strillaie, in provincia di Grosseto. - ha ricordato il Comitato - A questo punto si sarebbe potuto decidere di chiudere la discarica, ma invece, a causa di un buco di bilancio di diversi milioni, si decide di trasformarla in un impianto di smaltimento di rifiuti speciali, non più quindi a servizio solo della Val di Cornia ma un polo nazionale di rifiuti. Purtroppo a Ischia di Crociano non è finito un grammo dei rifiuti dell’area industriale del Sin di Piombino in tutti questi anni di attività. Come si può sperare di considerarla ancora una discarica a servizio delle bonifiche del sito industriale?”.

“Concordiamo sulla osservazione numero 3 presentata da Legambiente riguardante il danno erariale derivante dallo smantellamento della TAP (Tecnologie ambientali pulite)”. L’impianto è costato 11 milioni di euro e non è mai stato utilizzato è che, come sottolinea il Comitato “nemmeno RiMateria intende rimettere in funzione a breve, basti leggere il progetto di ampliamento che prevede l’impiego di impianti mobili di una ditta esterna per fare in loco quello che avrebbe dovuto fare la Tap”.

“Quello che preoccupa questo Comitato non è solo il danno erariale ma soprattutto il drammatico e irreversibile danno all’ambiente e alla salute dei cittadini, sebbene qualcuno sostenga che quello della discarica di Ischia di Crociano sia solo un problema di puzzo. -proseguono - Ci saremmo aspettati le osservazioni in merito alla variante dall’azienda che gestisce la discarica e da quelle forze politiche che hanno da sempre sostenuto la necessità di una enorme discarica di servizio ma non da Legambiente. - hanno concluso - Quello che invece ci saremmo aspettati da Legambiente è un supporto alla salvaguardia del territorio della Val di Cornia, ad esempio ponendo la propria attenzione: sul raddoppio della discarica di Ischia di Crociano tra l’altro vicinissima all’oasi del Wwf Orti Bottagone Zona di Protezione Speciale e zona RAMSAR, sulle discariche abusive (la LI53 e la 36 ettari ) nel SIN di Piombino, sulla mancata messa in sicurezza della discarica di Poggio ai Venti malgrado sia finanziata da molti anni, sulla bonifica di Città Futura anch’essa finanziata, sulla bonifica della falda finanziata con 50 milioni di euro, sulla nascita di Wecologistic azienda che tratta rifiuti pericolosi e non, sull’azienda sperimentale Tyrebirth che tratta pneumatici esausti, sulla Creo che avrebbe dovuto trattare rifiuti all’ingresso di Piombino, sul parco eolico, 6 gigantesche pale eoliche, poste a ridosso del litorale sabbioso, sui due parchi fotovoltaici che dovrebbero essere realizzati su terreni agricoli, su i magazzini realizzati sulla spiaggia del golfo di Baratti candidato patrimonio dell’Unesco e sul tracciato della strada 398 adiacente alla discarica e destinata a passare dal quartiere Cotone facendo un giro ad arco per arrivare al porto”.


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