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Cultura sabato 11 agosto 2018 ore 15:10

Fondi europei per Baratti e Populonia

Sotto l'egida degli Etruschi, il parco archeologico di Baratti e Populonia ha ottenuto un tesoretto per la sua valorizzazione. Ecco il progetto



PIOMBINO — Finanziamenti europei, tramite la Regione, per la valorizzazione del patrimonio archeologico del parco di Baratti e Populonia. La giunta comunale ha approvato in questi giorni l’atto integrativo dell’accordo di programma con Regione Toscana, Comune di Cortona (capofila del progetto) e di Volterra, per l’attuazione del secondo lotto del progetto tematico che porterà a Piombino 1,666 milioni da parte della Regione con un cofinanziamento di circa 500mila euro da parte del Comune di Piombino. 

Complessivamente, per tutte e tre le città ci sono a disposizione 5 milioni, che Piombino, che ha presentato il progetto con Parchi Val di Cornia, dividerà con Volterra e Cortona. Un tesoretto questo, raccolto nell'ambito del programma regionale Por Fesr 2014-2020 “Preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse – Promozione e valorizzazione delle reti dei grandi attrattori culturali museali – Area tematica: gli Etruschi in Toscana: Le città dell’Etruria”. 

La Regione ha inserito Piombino e Populonia tra le zone vincitrici del finanziamento già dal 2014, il primo stralcio del progetto era stato approvato nel 2017 e aveva visto, per Piombino, la realizzazione di alcuni interventi importanti al museo archeologico di Piombino con l’adeguamento dell’impianto illuminotecnico finalizzato al miglioramento della fruizione museale anche da parte delle persone ipovedenti.

Con la sottoscrizione di quest’ultimo atto integrativo all’Accordo di programma relativo al secondo lotto funzionale, si avvierà la seconda parte degli interventi che per Piombino riguardano il parco archeologico di Baratti e Populonia, definendo il quadro complessivo delle risorse finanziarie e riallineando il relativo cronoprogramma (con un finanziamento di 1,534 milioni circa da parte della Regione e 460 mila euro dal comune di Piombino). 

Una volta firmato questo atto integrativo con la Regione, nel giro di pochi mesi, la Parchi, come soggetto attuatore del progetto per conto del Comune, avvierà le gare per la realizzazione dei lavori, prevedibilmente tra fine 2018 e inizio 2019. Per l’elaborazione del Progetto definitivo, il gruppo di lavoro multidisciplinare ha lavorato in sinergia con i responsabili della Parchi Val di Cornia: Silvia Guideri (direttrice dei Parchi archeologici), Marta Coccoluto (coordinatrice per il Parco archeologico di Baratti e Populonia), Francesco Ghizzani Marcia (presidente della Parchi) e Massimo Bellucci (responsabile ufficiale del procedimento). 

Il progetto proposto dal Comune di Piombino e dalla Parchi Val di Cornia ha tre obiettivi fondamentali: conservazione attiva e valorizzazione del patrimonio archeologico e paesaggistico del parco; adeguamento funzionale dei percorsi di visita; ampliamento dell’accessibilità fisica e culturale. Gli interventi riguardano soprattutto l’area della necropoli del Casone e dell’area di accesso. 

Per quanto riguarda l’accesso al parco della città bassa e delle Necropoli il progetto propone di creare una piazza che ospiti il box informazioni e che funzioni come punto di informazione e smistamento per i visitatori in arrivo. La piazza ospiterà sedute in legno ed un sistema di dissuasione risolto con una struttura vegetale (mirti, lentischi e corbezzoli), per evitare l’ingresso e il parcheggio nella zona pedonale a macchine e motorini. Segnaletica e comunicazione della componente storica ed archeologica verrà integrata all’interno degli interventi. Ogni elemento comunicativo viene configurato come un oggetto architettonico, da integrarsi paesaggisticamente per rivestire una funzione, come il grande pannello in legno proposto per l’ingresso del parco delle Necropoli, oppure il totem luminoso che indica l’accesso al sentiero per raggiungere il centro visita. 

Tra gli altri interventi previsti per l’Acropoli, anche il completamento delle opere già finanziate con il progetto Arcus e la riproposizione del giardino della Domus collocata ai piedi delle costruzioni delle Logge.


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