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Attualità lunedì 16 marzo 2020 ore 11:33

"Il sindaco nega il rinvio del Consiglio comunale"

Sono le opposizioni consiliari ad aver chiesto un rinvio anche in virtù della proroga dei termini per l'approvazione del bilancio



PIOMBINO — Rinviare il Consiglio comunale in programma per il 27 Marzo. E' questa la richiesta formalizzata dai gruppi consiliari di opposizione Pd, M5s, Con Anna per Piombino e Rifondazione Comunista vista l'emergenza dovuta al Coronavirus e le misure adottate per evitare il contagio.

La nota di risposta ricevuta da parte del sindaco Francesco Ferrari in sostanza comunica ai consiglieri di opposizione che la richiesta non può essere accolta visto che “il momento critico che stiamo attraversando impone all’Amministrazione comunale di avere disponibilità ampie di gestione del patrimonio al fine di poter far fronte all’emergenza senza dover di contro sottostare ai rigidi paletti posti dalla mancata approvazione della relativa manovra di bilancio”. 

"La risposta, secca e perentoria, arriva dopo che era stata disposta la proroga, fino al 30 aprile, dei termini per l'approvazione della manovra di bilancio per tutte le amministrazioni locali. - hanno sottolineato le opposizioni - Le opposizioni avevano chiesto il rinvio del consiglio a causa dell’emergenza epidemica e la richiesta è assolutamente in linea con le prescrizioni assai restrittive dettate dal sindaco. Proprio per questo pare contraddittoria la risposta del sindaco, anche perché nel bilancio di previsione non si scorgono misure volte a contenere l’emergenza epidemiologica, per cui il comune non ha competenze, ma semplici previsioni attuative dell’azione amministrativa, che, visti i rinvii concessi dal governo nazionale, non hanno alcun connotato di urgenza. Pertanto, la decisione, che ci saremmo attesi, in verità, dal Presidente del Consiglio Comunale per la carica ricoperta, appare inverosimile in questo periodo di emergenza".

"Le ragioni addotte - hanno aggiunto - non giustificano nel modo più assoluto che l'approvazione della manovra di bilancio avvenga senza una partecipazione e un confronto democratico all'interno dei Quartieri prima e nel Consiglio poi. Una scelta che non tiene conto dell'alto rischio a cui espone e fa esporre lui stesso, i consiglieri, gli assessori, il segretario generale e i dipendenti comunali; una scelta che pare non tenere conto della proroga, fino al 30 aprile, disposta dal Governo nazionale, dei termini per l'approvazione della manovra di bilancio, mentre tante altre amministrazioni hanno colto al volo posticipando i consigli già convocati. Una scelta che, in un momento in cui la democrazia è sospesa, nega l'esercizio stesso della democrazia".


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