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Lavoro domenica 18 luglio 2021 ore 09:20

Jsw, dopo l'incontro i sindacati vogliono i fatti

Le bandiere Fim, Fiom e Uilm davanti allo stabilimento (Foto di archivio)

Fim, Fiom e Uilm chiedono a Governo e proprietà di venire a Piombino per vedere da vicino l'attuale situazione dello stabilimento siderurgico



PIOMBINO — I sindacati Fim, Fiom e Uilm hanno appreso da un comunicato dell'avvenuto incontro tra il ministro Giancarlo Giorgetti e il gruppo Jsw per il rilancio dello stabilimento siderurgico di Piombino. 

"Un incontro ritenuto proficuo nella nota del Mise. - hanno commentato i sindacati - Nell'ultimo sciopero del 7 Luglio con la manifestazione a Roma, Fim-Fiom-Uilm avevano richiesto a gran voce che il Ministro doveva confrontarsi rapidamente sul futuro di Piombino con i massimi vertici del gruppo Jsw e riteniamo quest'incontro sia un primo risultato concreto ottenuto con la mobilitazione dei lavoratori. Dalla nota del Ministero ancora una volta apprendiamo che la politica locale e regionale non era presente al tavolo mentre riteniamo che dovrebbero essere tra gli attori principali visto che si sta delineando il futuro del Comprensorio e apprendiamo che sono state condivise le linee guida di un piano industriale, definito realistico e sostenibile per un progressivo rilancio del sito piombinese". 

"Non comprendiamo questo lasciar decidere tutto nei palazzi romani, - hanno proseguito - senza un minimo di reazione, dando quasi il segnale di essere pronti ad accettare supinamente tutto ciò che sarà deciso da altri per Piombino, magari lamentandosi solo successivamente e incolpandosi gli uni con gli altri. Siamo ancora in attesa della Giunta Regionale promessa a Fim-Fiom-Uilm dal Presidente Eugenio Giani sulla questione del polo siderurgico piombinese che doveva tenersi a Piombino un mese fa. Siamo ancora in attesa di avere aggiornamenti dal sindaco di Piombino dopo gli ultimi incontri in cui come Fim, Fiom e Uilm gli avevamo dato gli aggiornamenti sulle vertenze Liberty e Jsw, in cui ci aveva annunciato che avrebbe contatto la segreteria del Ministero con cui aveva costanti contatti", hanno sottolineato ricordando gli Accordi di programma siglati e aggiornati nel corso degli anni.

"Apprezziamo che sia stato condiviso un percorso tra ministro e la proprietà indiana ma vogliamo ricordare che il Governo e le Istituzioni devono essere le prime a rispettare gli accordi siglati. - hanno aggiunto i sindacati - Bene che si stia lavorando sul dossier che prevede un coinvolgimento di Invitalia per un ingresso nella società, ma apprendiamo che nella nota però viene definito eventuale mentre il precedente ministro Patuanelli e rappresentanti del Governo lo avevano dato per certo lo scorso Settembre". 

Fim, Fiom e Uilm in questa fase non anticipano giudizi e attendono di conoscere quali siano le linee guida condivise. In attesa dell'incontro del 29 Luglio previsto in videoconferenza, i sindacati propongono a ministero e viceministro dello Sviluppo economico di venire a Piombino per vedere da vicino lo stabilimento e i 1700 lavoratori coinvolti, proprio come recentemente fatto per un'altra importante vertenza toscana.

"In attesa dell'incontro del 29 Luglio - hanno concluso - come Fim-Fiom-Uilm ci attiveremo fin dai prossimi giorni per chiedere un confronto alla proprietà Jsw e ci farebbe piacere se lo stesso Sajjan Jindal, visto che è venuto in Italia, volesse venire a conoscere il pessimo stato in cui si trova il suo stabilimento e le condizioni in cui si trovano i suoi collaboratori che al Metropolitan, nel lontano 2018, aveva definito come una famiglia".

Sulla stessa linea anche la segreteria provinciale Uglm e la Rsu Jsw Uglm.

"Prima una lettera, poi un incontro al Mise tra Jindal e il Governo. La multinazionale indiana annuncia di voler investire 75 milioni di euro sul sito di Piombino. Ci piacerebbe sapere se queste intenzioni sono state messe nero su bianco con tutti i finanziamenti dettagliati. Ci chiediamo anche se il Governo sappia, immaginiamo di si, visto che la notizia è stata riportata anche da alcune testate giornalistiche come Siderweb o il Sole24ore, che nell’esercizio di bilancio del 2019/2020 dell’Azienda c’è una perdita di 59 milioni di euro. Ed ancora non si conoscono i dati dei primi due trimestri del 2021. È molto probabile che le perdite siano ancora maggiori. Quindi questi 75 milioni serviranno per fare investimenti sui laminatoi o per ripianare le perdite? Sarebbe interessante avere delle risposte a queste domande. Jindal inoltre dichiara di essere infastidito dalle voci di possibili investitori privati interessati alla fabbrica e dalla mancata concessione di tutte le commesse di Rfi. È curioso che un’azienda che in 3 anni non ha fatto praticamente niente e sta lasciando morire un sito industriale, voglia passare anche da vittima. Gli unici ad essere davvero infastiditi da tutta questa situazione sono i lavoratori in Cassa Integrazione da più di 6 anni, che tra l’altro, proprio in questi giorni si vedono arrivare cartelle esattoriali dalla Agenzia delle entrate per il pagamento di un conguaglio del Tfr preso nel 2017. Pagare le tasse è un preciso dovere di ogni cittadino ed i lavoratori dipendenti sono quelli che le tasse le pagano sempre e tutte. Ma forse non si sta tenendo in considerazione che a Piombino la bomba sociale può esplodere da un momento all’altro. È notizia di pochi giorni fa che un nostro collega cassintegrato da Settembre 2020 dorme in macchina perché non può più permettersi di pagare un affitto. Ci domandiamo se il Governo o l’Agenzia delle entrate siano a conoscenza di quanto sta accadendo a Piombino".

"Ci auspichiamo - hanno concluso - per il 29 Luglio prossimo un incontro diverso da quelli a cui siamo purtroppo abituati da anni che si concludono sempre con un rinvio al successivo e ricordiamo che ad oggi non esiste ancora un piano industriale".


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