Jsw, per Ugl tante spese ma nessun investimento

Lucchesi: “È necessario mettere sul tavolo azioni e provvedimenti che servano a tutelare i lavoratori che resteranno fuori dal ciclo produttivo”

PIOMBINO — “Queste festività hanno portato davvero delle brutte sorprese per i lavoratori di Jsw. Basta leggere le dichiarazioni del Commissario Piero Nardi, che prevede almeno 250 esuberi. Ed è stato pure timido, perché se Jindal non parte con gli investimenti promessi gli esuberi saranno oltre mille. Al netto dei 70mila euro che ci risulta siano stati spesi dal Magnate indiano per la festa di Natale e le migliaia di euro che pare siano stati investiti in insegne varie”. Sulla questione Jsw è l’Uglm.

“Ci risulta che in Azienda le condizioni dei lavoratori sono disastrose, mansioni che vengono accorpate per risparmiare sul personale, indumenti protettivi come tute, guanti e scarpe, che scarseggiano, quando addirittura, mancano del tutto. Poca manutenzione, impianti oramai fatiscenti. - ha commentato Claudio Lucchesi - Di contro l'Imprenditore indiano si è dotato di un nuovo parco auto. Sulla tempra, ancora non si vedono gli investimenti promessi, pur essendo solo un impianto accessorio. I 18 milioni che dovevano servire al revamping dei treni di laminazione Niente. Delle bonifiche, neanche se ne parla, anzi si prende pure una diffida dalla Regione Toscana sullo stoccaggio dei pochi scarti industriali. Gli smantellamenti sono solo una vaga ipotesi. Ad oggi l'unico capannone che è stato demolito, è quello che è crollato per le intemperie”.

“In questo drammatico quadro generale, - ha commentato - a fine Gennaio scadono i 18 mesi che Jindal si era preso, per decidere se fare o meno i forni elettrici. A nostro avviso il tempo per Jindal a Piombino è oramai ben maturo per dire, a chiare lettere, se è intenzionato a fare i forni elettrici o se vuole tenere solo i laminatoi. I lavoratori devono sapere che cosa li aspetta”

“Occorre avere il coraggio di affrontare la realtà. È necessario mettere sul tavolo azioni e provvedimenti che servano a tutelare i lavoratori che resteranno fuori dal ciclo produttivo: uscite volontarie con incentivi economici; scivoli pensionistici; rivedere normativa e requisiti per il riconoscimento amianto; corsi di formazione di riqualificazione”. Queste alcune proposte dell’Uglm che il Governo dovrebbe arrivare per intervenire in maniera incisiva sulla vertenza Piombino che è tutt’altro che risolta.

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