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Attualità domenica 25 giugno 2023 ore 07:00

​L’almanacco nerazzurro dei miei ricordi

Alcuni scatti della presentazione in sala consiliare

Su #tuttoPIOMBINO di QUInews Valdicornia "L'almanacco nerazzurro dei miei ricordi" di Gordiano Lupi. Foto di Riccardo Marchionni



PIOMBINO — L’Unione Sportiva Piombino non è solo una squadra di calcio, è una parte importante della mia vita, è il ricordo di un adolescente che corre allo Stadio Magona sognando di diventare calciatore e che alla fine del sogno resta nel calcio indossando una divisa da arbitro, continuando a tifare per i nerazzurri, i soli calciatori che non avrebbe mai potuto arbitrare.

L’Unione Sportiva Piombino è il ricordo di mio padre seduto in curva Tolla con gli occhiali da sole Persol sfumati in verde che ogni tanto gli rubavo per vedere il mondo a colori. Sono io che imploro di andare in gradinata perché si vede meglio e lui che resiste inflessibile - erano i tempi che decidevano i padri - dice che in curva si sta bene, c’è il sole, si sente Tutto il calcio minuto per minuto, si sta tranquilli. Oggi si sta tranquilli anche in gradinata, caro babbo, allo stadio andiamo in quattro gatti, tra questi ci sono pure io, che resisto. Freddo ci fa sempre freddo, che ci posso fare se l’hanno costruita a tramontana, ma la curva è chiusa e la tribuna scomparsa per sempre, non lo riconosceresti mica il nostro stadio. L’Unione Sportiva Piombino è per me (ancora oggi) uno dei motivi migliori per attendere che venga domenica, mi viene male chiamarla Atletico Piombino, anche se questo è il suo nome, da quando ha ricominciato dalla Terza Categoria, dopo la scomparsa della gloriosa Unione.

Sono stato uno dei primi acquirenti di questo bel volume in carta patinata e foto a colori, copertina rigida, rilegato, che raccoglie oltre cent’anni di calcio a Piombino. Giovanni Gualersi ha fatto un grande lavoro di ricostruzione storica: tutte le partite di ogni campionato, le classifiche, i sintetici commenti, le statistiche complete, stessa rilevanza sia che i nostri ragazzi abbiano disputato la serie B come la Seconda Categoria. Non potevo fare altrimenti, in quelle pagine c’è parte della mia storia calcistica, ci sono centinaia di partite viste dai gradoni bassi e stretti del Magona, cominciando da un Piombino - Quarrata 0 a 2 del 24 novembre 1968, la prima gara vista con mio padre, purtroppo una sconfitta, l’anno di una triste retrocessione dalla serie D ai dilettanti. E quante ce ne sono state dopo, viste in campo da raccattapalle, sofferte in tribuna da arbitro che doveva tifare in silenzio, trattenendo i commenti negativi sul direttore di gara, osservate da telecronista di Rete Toscana Sud, da semplice spettatore in trasferta al seguito dei nerazzurri. Quante ce ne sono state e quante ce ne saranno ancora, non conto di smettere, anzi, attendo con ansia che ricominci il campionato per rivedere in casa e fuori i ragazzi in maglia nerazzurra vincere o perdere sul campo, non ha importanza la categoria, tanto meno il risultato.

Ricordo ancora l’ultima emozione, lo spareggio contro l’Atletico Etruria, partita sofferta a gridare in tribuna (quella specie di impalcatura eretta in gradinata a deturpare lo stadio dei ricordi) forse come non avevo mai gridato, neppure quando vincemmo il campionato con Barontini e salimmo di nuovo in Quarta Serie.

L’Almanacco di Gualersi è lo scrigno dei miei ricordi, il contenitore magico dei sogni d’un bambino che sente parlare del Piombino vittorioso sulla Roma e sogna di rivederlo ancora, pensa di chiedere un autografo a Zucchinali e a Mezzacapo, crede di poter immaginare ancora una volta Carlotti volare da un palo all’altro della porta, per sconfiggere tempo e avversari, mentre il sole si specchia tra i gradoni della magica curva Tolla. Perché il Magona ce l’abbiamo solo noi. Tutto il resto sono immagini sbiadite del passato, fotogrammi in bianco e nero che si stemperano tra i fumogeni degli ultras più simpatici e inoffensivi della storia. 

Gordiano Lupi
© Riproduzione riservata


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