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Politica martedì 24 dicembre 2019 ore 07:30

"Debiti e rifiuti, a questo hanno portato"

Mario Atzeni, consigliere comunale Lavoro&Ambiente

Nello scontro tra sindaci sulla questione Rimateria parla la lista Lavoro & Ambiente che smonta tutte le posizioni degli esponenti Pd



PIOMBINO — "Ha ragione il neo segretario del Pd Simone De Rosas: su Rimateria si è superato ogni limite e la polemica ha travalicato ogni correttezza istituzionale. A farlo però sono i sindaci di Campiglia e San Vincenzo che con sarcasmo attaccano un sindaco nei confronti del quale sarebbe opportuno il rispetto istituzionale e doveroso un linguaggio più contenuto. Invece leggiamo espressioni e toni assai poco consoni a rapporti tra istituzioni: a confondere i piani sono loro, che continuano a comportarsi come rappresentanti di partito più che come amministratori". E' la lista Lavoro & Ambiente a intervenire in merito alla questione Rimateria e allo scontro che va avanti da giorni tra i sindaci della Val di Cornia (leggi qui sotto gli articoli correlati)

"Certi sarcasmi sono proprio fuori luogo, come quando affermano ironicamente che Ferrari legge tonnellate di carte scritte senza  conoscerle. - hanno spiegato - Le carte il sindaco Ferrari le conosce bene, le sta studiando da anni, a differenza di quanti solo dopo giugno hanno cominciato a leggerle e le narrazioni che continuano a sostenere ci fanno capire che forse le lacune non sono state ancora colmate. Rivendicano la loro responsabilità in quanto soci di Asiu nei cui confronti corre l'obbligo di intervenire: bene, tanta solerzia sarebbe stata necessaria quando si vantavano di Asiu come azienda modello, mentre questa accumulava decine di milioni di debiti e condannava la collettività ad importare tonnellate e tonnellate di rifiuti per ripianare quei debiti. Debiti e rifiuti: a questo ha portato quel senso di responsabilità". 

E ancora: "Ma dove hanno letto che il presidente Pellati avrebbe proposto di stralciare la LI53 dal progetto di Rimateria? Nessuno stralcio: solo accantonamento, per il semplice motivo che per conferire sulla LI53 dovrà prima essere fatta la MISP (messa in sicurezza permanente), poi dovrà essere monitorata e infine certificata. Solo dopo potrà avviare l'iter autorizzativo per l'AIA e questo vuol dire che passeranno alcuni anni prima di poter iniziare i conferimenti e che la coltivazione della LI53 non sia affatto cancellata dai progetti futuri è dimostrato dal ricorso al Tar che la società Rimateria ha fatto sul riconoscimento di Colmata e Montegemoli come centri abitati. La nascita di una nuova discarica di 2 milioni e mezzo di metri cubi di rifiuti in quell'area è un enorme business cui certo la società non ha intenzione di rinunciare". 

"Ciò che è impellente e vitale, nell'immediato, è la coltivazione della ex Lucchini, per la quale, in sede di assemblea dei soci Asiu, era stato proposto il ricorso a rifiuti 7.1.c : 450 mila metri cubi di rifiuti misti non pericolosi a contenuto organico con recupero di biogas. Contravvenendo con ciò alle prescrizioni dettate dalla Regione. Ora, si torna addirittura al progetto del 2018, quello cui la Regione ha concesso la VIA subordinata a una serie di prescrizioni stringenti che (se ottemperate) rendono insostenibile finanziariamente qualunque progetto industriale, dal momento che vincolano i conferimenti alle bonifiche e alla ripresa siderurgica: due dati immaginifici sui quali nessuna impresa può seriamente impostare un progetto che possa essere definito tale".

In merito alla posizione del presidente Pellati per Lavoro & Ambiente "non c'è nessuna dicotomia o divergenza con il presidente Pellati, il quale ha solo assunto un comportamento deontologicamente consono al proprio profilo aziendale. I sindaci e il neo segretario sfidano il sindaco Ferrari a spendere energie per andare a manifestare a Roma e reclamare le bonifiche, anziché contrastare Rimateria. Bene, dato che in tutti gli anni passati di governo comunale, regionale e centrale, non hanno mai pensato di chiedere a gran voce il risanamento d quei 900 ettari zeppi di veleni, lasciati fuori da tutti gli accordi economici, possono farlo ora, intervenire direttamente presso la Regione e il Governo, di cui continuano a condividere la gestione politica". 

Determinante inoltre il 60 per cento delle quote possedute dai privati "che in quel di Ischia di Crociano vedono solo il grande business di altre due enormi discariche in cui portare rifiuti da ogni dove con profitti da centinaia di milioni. Altro che bonifiche!".


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