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Attualità sabato 07 novembre 2020 ore 09:05

"Così una discarica perennemente fuori norma"

La discarica a Piombino

Il Comitato Salute Pubblica ha scritto al presidente della Regione Eugenio Giani tornando a sottolineare le criticità della discarica



PIOMBINO — Il Comitato Salute Pubblica ha scritto una lettera al presidente della Regione Eugenio Giani a seguito del decreto regionale del 23 Ottobre con il quale viene concesso dietro richiesta di Rimateria lo slittamento di 3 mesi del cronoprogramma per la messa a norma della discarica.

Riportiamo la lettera integralmente.

"Si ha quasi la sensazione che oramai le diffide che la Regione Toscana impone alla società Rimateria numerose e da molti e molti anni, non rendano giustizia a un territorio, costretto a convivere con una discarica perennemente fuori norma.

Ed è per questo che ci rivolgiamo al nuovo Presidente della regione Toscana Eugenio Giani, per informarlo, se non ne fosse già a conoscenza, dell’andamento dell’azienda Rimateria, alla quale viene consentito di continuare la propria attività di discarica, proprio dalla regione stessa, diffida dopo diffida, nonostante le normative vigenti a tutela dell’ambiente e della cittadinanza non vengano ripetutamente rispettate. Le diffide in realtà ci sembrano solo delle proroghe, in teoria per consentire all’azienda di mettersi a norma, ma in pratica per consentirle di abbancare rifiuti senza il rispetto delle norme. Questo accade da anni, da troppi anni.

In sintesi nell’ultimo decreto regionale n. 17282 del 23/10/2020, viene concesso, dietro richiesta dell’azienda, lo slittamento di 3 mesi del cronoprogramma aggiornato col precedente decreto di diffida n.2349 del 20 febbraio 2020. A distanza di pochi mesi , quindi, la regione ha rivisto i termini stringenti “… da considerarsi perentori, senza la possibilità di proroghe, fatte salve eventuali cause di forza maggiore” come riportato nel decreto di Febbraio sopra menzionato che , tra l’altro, autorizzava la ripresa dei conferimenti sospesi a novembre 2019, nonostante l’azienda fosse fuori norma.

Ma anche nel nuovo ultimo decreto si ripetono i soliti termini perentori del precedente e le cause di forza maggiore potrebbero sempre ripresentarsi. A noi sinceramente sembra di essere presi in giro .

Ci domandiamo a che servono le relazioni degli enti preposti ai controlli, ci riferiamo ad Arpat, che mette in evidenza la non ottemperanza delle varie prescrizioni improrogabili.

A cosa servono i pareri richiesti all’amministrazione locale, che ha una discarica fuori norma nel proprio comune e che si è dichiarata, per questo, contraria alla proroga del cronoprogramma.

Quante volte deve essere richiamata questa azienda e perché la regione le permette di lavorare fuori norma? Perché non delibera di fermarne l’attività, sospenderne l’autorizzazione a conferire fino a quando non vengano messe in atto tutte quelle attività che garantiscano la sicurezza ai cittadini di Piombino?

Questa volta Rimateria ha ritardato i lavori di messa a norma sfruttando i decreti del governo per la prevenzione e la gestione dell’emergenza da Covid-19. Inoltre, in data 3 Marzo 2020, ha presentato al Tribunale richiesta di concordato fallimentare, per cui l’operatività dell’azienda risente delle limitazioni di legge sia per l’emergenza sanitaria sia per la richiesta di concordato. In data 10 Aprile chiede una proroga dei termini di 90 gg in attesa della nomina del Commissario Giudiziale che autorizzi gli interventi prescritti. Nella successiva relazione del Commissario si ritiene che l’attività di conferimento sia una “condizione sine qua non “ per il risanamento aziendale ma si aggiunge “per quanto vi siano da porre in essere anche atti che eccedono l’ordinaria amministrazione non si possa prescindere dall’attuazione del cronoprogramma ed anzi si debba procedere con urgenza essendo imminenti le prime scadenze del cronoprogramma”.

Tenuto conto dei pareri degli enti competenti la regione conclude che “si ritiene tecnicamente approvabile la proposta di rimodulazione del cronoprogramma” .

Presidente, la città aspetta da anni questo risanamento, quanto ancora deve sopportare di vedere calpestati i propri diritti alla salute a vantaggio di una azienda che persegue solo i propri interessi economici, lavorando fuori norma?

Di diffida in diffida, o meglio di proroga in proroga, l'inadempienza da parte di Rimateria di importanti prescrizioni a tutela della salute e del territorio si trascina nel tempo, mentre contemporaneamente presenta un’AIA finalizzata a ottenere nuovi enormi spazi di discarica".


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