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Attualità martedì 16 gennaio 2024 ore 11:05

Appello per fermare la demolizione dell'altoforno

"Chiediamo alle istituzioni di intervenire e proponiamo che sia riesaminata la possibilità che l’Afo4 diventi luogo di produzione culturale"



PIOMBINO — Sono già quasi un centinaio i firmatari dell'appello per scongiurare la demolizione dell'altoforno spento nel 2014.

"Questo è un appello diverso dalla petizione, che in questi giorni è circolata sui social promossa dal Partito Democratico. - hanno spiegato i promotori in una nota - È un appello nato dalla società civile da donne e da uomini, lavoratori e lavoratrici, sensibili a livelli diversi al valore del nostro patrimonio industriale e si apre trasversalmente a tutti coloro che vorranno aderire".

"A Febbraio verrà demolito l'ultimo Altoforno della lunga storia della siderurgia moderna a Piombino. Crollerà una cattedrale laica del lavoro e dell'industria. Altrove è andata diversamente: in Germania per esempio, con interventi pubblici rilevanti. - hanno proseguito - Quando si abbattono i simboli, si cancella la storia e il futuro diventa più incerto. Ma non si tratta solo di simboli: i resti delle lavorazioni industriali che per oltre un secolo hanno accompagnato la vita di Piombino sono anche patrimonio, cultura, risorsa. Demolirli è un crimine culturale, che risponde solo all'interesse privato e all'incuria pubblica. Facciamo dunque nostra la lezione del professor Ivan Tognarini e, al pari di altre iniziative in corso, nuovamente chiediamo che lo smantellamento dell’Afo4 sia sospeso, avviando concrete azioni di archeologia industriale e di tutela e valorizzazione del patrimonio industriale".

"Chiediamo quindi alle istituzioni, da quelle locali alla Regione Toscana e al Ministero della Cultura, di intervenire per bloccare la demolizione e difendere il patrimonio e la memoria della città industriale come fondamento della sua rigenerazione. Proponiamo che sia riesaminata la possibilità che l’Afo4 diventi luogo di produzione culturale, elemento di connessione tra memoria del ciclo industriale e nuove lavorazioni dell’acciaio, oltre alla ricerca di nuove identità, per preservare dall’oblio le tante generazioni operaie e l’intera città. Partendo dalla musica, dalla poesia, dal teatro, dalla fotografia e dalle arti in genere: si può fare. Un luogo che chi viene a Piombino possa visitare per capire e per capirci, come siamo stati e come siamo oggi. Un luogo dove i nostri giovani possano andare per guardarsi intorno e pensare il proprio futuro riappropriandosi del passato. Sappiamo che i costi economici sono elevati, ma - hanno concluso - ci sembra insopportabile il prezzo che, demolendo, si pagherebbe dal punto di vista culturale e non solo: il turismo destagionalizzato non vive solo delle nostre belle spiagge, mentre il patrimonio culturale è il perno di ogni possibile processo di rigenerazione".

Per aderire all'appello è possibile scrivere a appelloafo4@gmail.com.


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