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Politica venerdì 30 giugno 2017 ore 10:32

"I lavoratori sono esasperati"

"Quanto ancora questo Governo pensa di tirare la corda?", dalla parlamentare Paglini la stoccata a Poletti e Calenda sulla vicenda Aferpi



PIOMBINO — "Tutta la città di Piombino e i lavoratori delle acciaierie ex Lucchini sono in assetto di guerra". Così dopo uno sciopero definito "deciso e duro come l'acciaio" la parlamentare toscana Sara Paglini, capo-gruppo al Senato della Commissione lavoro del M5s, già prima firmataria di diverse interrogazioni sul caso della crisi Aferpi, è intervenuta sulla vicenda piombinese.

"La gestione da parte del Governo della crisi che riguarda questo settore industriale così strategico per il nostro Paese è a dir poco allucinante! - ha detto Paglini - I ministri Poletti e Calenda pochi giorni fa, il 23 giugno, hanno emanato un Decreto Ministeriale che mortifica i lavoratori e scavalca accordi presi in precedenza con i rappresentanti dei lavoratori; accordo firmato il 26 giugno 2015, nel quale si assicurava alla scadenza il rinnovo di altri 24 mesi dei contratti di solidarietà".

La città bloccata è stata la risposta dei lavoratori alle decisioni del governo che a un giorno dalla scadenza dei 2 anni di sorveglianza trovano una soluzione (leggi l'articolo consigliato).

"Noi ci chiediamo se queste tempistiche con l'acqua alla gola, siano casuali o volute. - ha aggiunto - Dopo 2 anni, a 2 giorni dalla scadenza della Legge Marzano, è vergognoso che il Governo emani un decretino al ribasso per ricattare i lavoratori che sono con l'acqua alla gola. Una mancetta di ammortizzatori sociali che se erogati dall'Inps saranno anche erogati con mesi di ritardo. Che provino i signori ministri Calenda e Poletti a vivere per mesi senza nemmeno un briciolo di sussidio, che vengano tra i lavoratori dell'acciaieria e che passino giorni e notti con chi non sa dove sbattere la testa per poter mantenere le proprie famiglie, i propri figli, pagare un mutuo e poi vediamo se cambia la musica". 

L'appello è quello di passare agli atti concreti, ora non bastano più post sui social e telefonate. "La città di Piombino sta ribollendo e i lavoratori sono esasperati. - ha concluso - Quanto ancora questo Governo pensa di tirare la corda".


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