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Attualità lunedì 15 giugno 2020 ore 14:18

Parchi fotovoltaici, osservazioni di Legambiente

Pannelli fotovoltaici (Foto di repertorio)

L'associazione segnala tre aspetti che spingono a chiedere la revisione del progetto del parco fotovoltaico in località Bocca di Cornia e Montegemoli



PIOMBINO — "L’utilizzo di pannelli in copertura di edifici o infrastrutture è sicuramente l’opzione di maggiore compatibilità paesaggistica e ambientale. Comunque la nostra associazione non è contraria in assoluto ai parchi fotovoltaici a terra anche in area agricola e nel dibattito interno all'associazione a tutti i livelli, locale, regionale e nazionale, l'orientamento è quello di far mettere delle regole sul fotovoltaico a terra", così è intervenuto Legambiente Valdicornia in riferimento ai parchi fotovoltaici previsti in località Bocca di Cornia e Montegemoli a Piombino presentando una serie di osservazioni ai progetti.

Tra le osservazioni si segnala la presenza di una dozzina di edifici con numerose abitazioni che avrebbero un grosso impatto visivo prodotto dall'impianto fotovoltaico. Per questo si chiede un ridimensionamento del progetto e una fascia di rispetto dai caseggiati di almeno 500 metri, con una schermatura vegetale tra le abitazioni e gli impianti fotovoltaici.

Le dimensioni dell'impianto fanno sì che sia visibile oltre che dalle abitazioni vicine anche dalla strada Geodetica e dalla SS 398. Per questo si chiede che la messa a dimora della schermatura arborea sia tale da impedire la vista dell’impianto fotovoltaico da questi punti di osservazione.

Legambiente, inoltre, segnala che il progetto presentato non è integrato con l'attività agricola e non si tratta di agrivoltaico che invece sposa e integra in modo endogeno il progetto imprenditoriale di un’azienda agricola. 

"Crediamo che debba essere rivista la legislazione che regola questa materia del fotovoltaico a terra, con regole stringenti che regolino non solo le distanze dai fabbricati e la schermatura arborea per la mitigazione dell’impatto visivo. Ma anche di impedire che queste superfici siano sottratte all’agricoltura. - ha commentato Legambiente - Regolamentare le superfici massime per azienda agricola, sia in percentuale della superficie aziendale che in valori assoluti, imporre una progettazione che preveda l’utilizzo dei terreni dell’impianto fotovoltaico in una programmazione di piano di sviluppo agricolo. Favorire lo sviluppo di tecniche e tecnologie che permettano la coltivazione integrata con i pannelli fotovoltaici, e questo lo chiamiamo agrivoltaico".

"Chiediamo che il progetto sia radicalmente rivisto, allontanato dalle abitazioni, schermato da vegetazione arborea e che sia fortemente integrato ad attività agricole, rilanciando questo settore con un vero progetto di coltivazione integrata", ha concluso Legambiente.


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