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Politica venerdì 12 aprile 2024 ore 09:00

Poggio ai venti, "iter prossimo alla conclusione"

La stoccata di Lavoro & Ambiente: "Chi porta per intero la responsabilità di questa annosa vicenda si ripropone al governo della città"



PIOMBINO — La lista civica Lavoro & Ambiente hanno ripercorso i passaggi relativi alle discariche comunali di Poggio ai venti, dismesse la prima nel 1983 e la seconda nel 1997, ancora oggi in attesa di bonifiche.

"La storia, comincia nel 2002, quando viene approvato il Piano di caratterizzazione preliminare alla redazione del progetto di messa in sicurezza permanente dell’area: - hanno ripercorso dalla lista - da quel lontano 2002 niente è stato fatto, se non raccogliere il percolato che fuoriusciva da quel sito nei terreni circostanti e non di rado tracimava copioso per la strada di accesso a Piombino. Viene accertata anche la presenza di contaminanti nell’acqua di falda e richiesta l’adozione di idonee misure di messa in sicurezza. Al comune nel 2008 vengono trasferiti dal Ministero dell’ambiente 1,9 milioni di euro e dalla Regione 1,1 milioni, due anni dopo. E ancora niente si muove. Si arriva al 2013 e si apprende che le cifre messe a disposizione per la messa in sicurezza delle due discariche ammontano a 8.100.000".

"La storia, a raccontarla, ha dell’incredibile ed è l’emblema dell’incapacità politica di amministrare e di impiegare il denaro pubblico, per il quale nessuno ha nemmeno chiesto una rendicontazione. - hanno proseguito - Nel 2009 il Comune di Piombino, che è il responsabile della bonifica, affida ad Asiu la realizzazione della bonifica del sito: ma nel 2015 Asiu dichiara di non occuparsi più del progetto e contemporaneamente anche il Comune ammette di non essere stato capace, dopo tanti anni, a gestire la situazione e chiede alla Regione Toscana di attivare nei suoi confronti i poteri sostitutivi. Una storia tortuosa, costellata di inadempienze, incuria ambientale e cattiva gestione di soldi pubblici. Infatti si spendono le risorse per raccogliere il percolato prodotto dalle due discariche, una delle quali, ricordiamo non ha nemmeno il telo di contenimento. Il presidente Enrico Rossi, commissario straordinario, nel 2016 affida l’intervento di bonifica all’Autorità Portuale di Piombino, la quale dopo due anni in cui niente ovviamente accade, dichiara la propria impossibilità di gestire l’intervento. Arriviamo così al 2019".

"Ci siamo subito attivati con la regione per riprendere la titolarità dell’intervento di bonifica, per poter finalmente sanare una situazione di rischio ambientale che si trascina dal 2002 nell’incuria delle varie amministrazioni, all’insegna dello sperpero di denaro pubblico. - hanno evidenziato dalla lista ricordando l'operato della giunta Ferrari - Abbiamo avviato subito i campionamenti che da tempo erano stati richiesti, attivato la rete di monitoraggio delle acque di falda, ripristinato la rete di captazione del percolato, messo in sicurezza l’area, da tempo abbandonata e con la rete di recinzione rotta, effettuato la gara e aggiudicato il progetto di messa in sicurezza definitiva delle due discariche. L’iter burocratico è complesso, ma prossimo alla conclusione. Chi porta per intero la responsabilità di questa annosa vicenda e del più generale disastro ambientale consumato ai danni del territorio, si ripropone al governo della città, dopo che per anni ha lasciato che si accumulassero rifiuti per ogni dove senza l’ombra di un accenno di bonifica", hanno concluso.


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