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RIGASSIFICATORE giovedì 25 gennaio 2024 ore 20:30

"Persa battaglia politica, prima che giudiziaria"

Per 5 Stelle e Rifondazione a perdere anche il sindaco per non essere riuscito a ottenere l’appoggio dal suo partito al governo



PIOMBINO — "La sentenza del Tar del Lazio non sopraggiunge inaspettata. Noi eravamo fra coloro che sconsigliavano il ricorso per la sospensiva, nella convinzione che fosse destinato al fallimento e per questo capace di compromettere anche il destino del ricorso di merito. Così è stato".

Parole di Movimento 5 Stelle e Rifondazione Comunista a Piombino commentando la bocciatura del ricorso al Tar contro il rigassificatore.

"Sia ben chiaro, comprendiamo il valore politico del ricorso contro il provvedimento del Commissario Giani di autorizzazione all’insediamento del rigassificatore nel Porto di Piombino, ma noi dicemmo fin da subito tramite i nostri Consiglieri Comunali, sia nelle opportune sedi, sia in piazza che questa battaglia andava vinta politicamente. Ed una corretta lettura dei fatti ci dà ragione. La sconfitta è della politica stessa! Risultata quale grande assente della partita. - hanno proseguito - La sentenza presenta i connotati della decisione draconiana, frutto di un intento così punitivo da apparire intimidatorio nei confronti delle comunità che osassero mai, ora ed in futuro, ribellarsi ad un impianto ritenuto pericoloso per il proprio territorio e per l’ecosistema".

Per 5 Stelle e Rifondazione a perdere è anche il sindaco, per "non essere riuscito ad ottenere l’appoggio necessario dal governo presieduto dalla sua segretaria di partito".

"Più volte abbiamo ribadito all’interno dei Consigli comunali, di distaccarsi ufficialmente dal partito di appartenenza gettandone la tessera, in modo da dare reale contezza della contrarietà ad un impianto di tale portata e rilievo. - hanno aggiunto - Il Governo fin da subito ha assunto una posizione chiara sulle politiche energetiche, ovvero quella di creare in Italia l’hub del gas europeo importando gas dall’estero ed essere indipendenti dalle forniture russe, rispolverando anche progetti quali il Galsi (anch’esso riguardante Piombino) e appunto i rigassificatori di Ravenna e Piombino. Quest’ultimo, dati alla mano assunti direttamente dal Dipartimento Energia del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, dimostra di essere un’opera totalmente inutile visti i numeri dell’ultimo biennio in fatto di consumi a livello nazionale che vedono un calo di circa 20 milioni di metricubi parallelamente ad una diminuzione di importazione e ad un aumento dell’esportazione del gas. E il motivo è chiaro, la destra è liberista, così come il centro sinistra, e nessuno di loro ha intenzione di schierarsi contro le multinazionali degli idrocarburi".

"E’ stata persa una battaglia politica, prima che giudiziaria. Hanno perso i cittadini e l’ambiente, e hanno perso per colpa di tutti coloro che non osano individuare il nemico vero, ossia le multinazionali", hanno concluso.


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