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Attualità mercoledì 22 gennaio 2020 ore 19:31

“Rilanciare l’economia della costa toscana”

Per la Cgil fare di sostenibilità e ambiente una risorsa per l’occupazione. Rossi: "Realizzare a Piombino un centro di ricerca sulla siderurgia"



PIOMBINO — Si è parlato di sviluppo sostenibili e prospettive per la costa toscana durante il convegno promosso da Cgil Toscana a Piombino. Oltre ai rappresentanti Cgil, sono intervenuti ai lavori del pomeriggio Alessio Ranaldo, presidente Confindustria Toscana; Enrico Rossi, presidente Regione Toscana; Dalida Angelini, segretaria generale Cgil Toscana; Edo Ronchi e Klaus Davi. Assente la ministra del Lavoro.

“Sulla costa serve un nuovo modello di sviluppo che faccia della sostenibilità e dell’ambiente una risorsa per l’occupazione, col lavoro povero non si va avanti. - ha commentato Dalida Angelini - Con le istituzioni e le controparti bisogna rilanciare il lavoro di qualità e la lotta alle diseguaglianze, obiettivi del Patto regionale per lo sviluppo al quale vanno date gambe a partire dalle infrastrutture, dai porti alla Tirrenica”.

La costa ha sofferto la crisi economica più di altre zone della Toscana: - ha aggiunto Mirko Lami, segreteria Cgil Toscana - ci sono segnali di ripresa ma bisogna fare di più e servirebbe una politica nazionale del lavoro. Nel 2020 qui ci sono tanti lavoratori con gli ammortizzatori in scadenza, bisogna affiancare alla protezione anche la formazione. Occorre portare avanti gli impegni degli Accordi di programma e, visto che si mira ad andare verso una economica circolare, urgono soluzioni per abbattere i costi dell'energia incentivando le aziende che puntano su una svolta green. Infine una proposta per combattere il fenomeno dei capannoni industriali abbandonati che diventano preda di degrado: perché non pensare a una legge che dopo tot anni li espropria e li mette a disposizione di imprenditori interessati al territorio?".

"Molti sono stati gli interventi realizzati qui a Piombino. - ha aggiunto Rossi durante la tavola rotonda - Anche se i tempi non sono stati rapidi come avremmo voluto, oggi disponiamo di uno dei pochi porti del Mediterraneo con un escavo di 20 metri e stiamo discutendo con Invitalia su come allocare i 20 milioni di euro che serviranno ad incentivare gli investimenti di quelle, delle 14 aziende che hanno chiesto di farlo, che inseriranno le loro attività nel nuovo porto. La Regione sosterrà poi con 60 milioni di euro, pari quasi al 10 per cento del totale, l'investimento che Jindal farà qui a Piombino. Con lui abbiamo discusso di un suo possibile intervento per supportare la ripresa produttiva nella ex Bekaert e ci auguriamo che questo sia possibile. E con Rfi stiamo parlando per coinvolgere Piombino nella fornitura di nuove rotaie. Insomma non siamo certo all'anno zero. Siamo in un quadro in movimento, convinti che tutta la fascia costiera debba puntare su uno sviluppo non solo turistico ma anche produttivo, ambientalmente sostenibile".

Anche l'assessora regionale alla formazione e al lavoro Cristina Grieco ha commentato: "Se oggi Piombino può guardare con fiducia al futuro é anche perché come Regione abbiamo puntato sul mantenimento della coesione sociale, attraverso una gestione virtuosa degli ammortizzatori sociali in deroga, con interventi di politiche attive per il lavoro e incentivi agli investimenti da parte delle imprese. Se negli ultimi anni - ha aggiunto Grieco - non ci fosse Stato un confronto continuo con le parti sociali, con i sindacati e le associazioni di categoria, oggi il futuro di quest'area sarebbe più incerto e la vita dei lavoratori certamente peggiore. Ci siamo sforzati cioè di creare le condizioni che permettessero al tessuto produttivo e ai lavoratori di resistere, nel mentre ci preoccupavamo di determinare una ripresa dell'attività produttiva, che oggi é certamente possibile".

A margine dell'iniziativa il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha confessato che vorrebbe terminare il suo mandando firmando un accordo che preveda la realizzazione a Piombino di un centro di ricerca sulla siderurgia. Alla questione affrontata è stata quella dei lavoratori delle acciaierie per i quali l'intenzione è di chiedere al Governo di metterli al pari di quelli dell'Ilva di Taranto.


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