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Attualità domenica 29 ottobre 2023 ore 07:00

Rolando Batistini, segnava da ogni posizione

Rolando Batistini

Su #tuttoPIOMBINO di QUInews Valdicornia Gordiano Lupi ripercorre ricordi e carriera di Rolando Batistini



PIOMBINO — Rolando Batistini è stato il primo allenatore della mia vita e come tale non si scorda mai, lascia stare se su di me la sua tecnica ha influito poco, mancava la materia prima, ma il suo carattere, la tenacia, la caparbietà, la voglia di far bene che ancora aveva a 31 anni, quando allenava i bimbi del Piombino mentre disputava partite dei tornei aziendali, mi sono rimasti dentro e li considero un’eredità importante. Quando l’ho conosciuto aveva smesso di giocare da pochi anni, la sua ultima squadra era stata la Pro Follonica, per due stagioni, in Seconda Categoria, ma tutta la sua vita calcistica l’aveva passata in nerazzurro. Dieci stagioni esaltanti - dal 1954 al 1964 -, tra serie C, Quarta Serie, Prima Categoria e serie D, vissute a suon di gol. Esaltanti serpentine e passaggi smarcanti, tecnica sopraffina, controllo di palla, grinta, determinazione. Rolando ha smesso di giocare a trent’anni nel calcio che conta, ma ha continuato a lungo per divertirsi nei Tornei dei Bar e nel Palio dei Rioni, fino ad almeno 37 anni, quando lo ricordo indossare la maglia amaranto del mio Quartiere Centro. Batistini ha l’età di mia madre, è nato a Piombino il 3 Luglio del 1936, classe di ferro, ché ancora lo vedi girare in bicicletta e fermarsi di tanto in tanto con gli amici a ricordare il calcio del passato.

Qualche domenica or sono me lo son trovato al banco dei libri in corso Italia, mi ha salutato, ha voluto parlarmi, ha detto che si ricordava di me, dei tempi in cui mi allenava. Forse perché ero un giocatore troppo scarso, ho pensato. Di solito si ricordano le schiappe e i campioni. Io facevo parte della prima categoria. Forse ha voluto soltanto esser gentile, perché non è facile tenere a mente il volto d’un bambino che risale al 1970, quando son passati sotto le tue mani centinaia di giovani aspiranti calciatori e magari qualcuno bravo l’hai fatto crescere davvero. Ecco, forse al Piombino odierno mancano preparatori come Batistini, uomini che il calcio l’hanno masticato a livelli importanti, che hanno mangiato pane e sudore sulla fascia laterale, si sono azzuffati in area di rigore, hanno pianto per una sconfitta, hanno gioito per un campionato vinto, hanno maledetto una retrocessione. Batistini era un’ala sinistra nel senso stretto del termine, calciatore rapido e scattante, esperto di calci d’angolo, riusciva a fare gol da ogni posizione, un po’ come il grande Chiarugi della Fiorentina. Un gol su calcio d’angolo gliel’ho visto fare anch’io quando indossava la maglia del Quartiere Centro, come l’ho visto giocare in alcune partite di vecchie glorie, tra tutte ricordo quella al Magona (nel 1971, se non vado errato) contro la Juventus del passato, ma anche una tra ex calciatori di Piombino e Audace Portoferraio, dove arbitravo.

Giovanni Gualersi nel suo ottimo libro Piombino Calcio ricorda che Batistini ha iniziato a calcare i campi erbosi nella Gabetto di Franco Biegi ed è andato a un passo dal debuttare in Serie B nel Piombino, contro la Pro Patria, ma Valcareggi all’ultimo minuto scelse il più esperto Borda. L’esordio di Rolando era solo rimandato, avvenne l’anno successivo – stagione 1954/55, serie C – sempre con Valcareggi allenatore, contro l’Empoli, al Magona. Era l’8 Maggio del 1955 e Batistini scendeva in campo nel suo ruolo più congeniale: ala sinistra; il Piombino vinse 2 a 1 e lui segnò il gol della vittoria, un gran tiro di destro, su cross di Fiorindi! Non solo, il primo gol fu segnato da Galassi, ribadendo in rete un tiro di Batistini respinto dal portiere. In quello stesso campionato Batistini ricorda di aver fatto un gol decisivo al grande Vavassori - portiere della Carrarese poi in forza al Bologna, alla Juventus e alla Nazionale -, che valse al Piombino la vittoria di misura (1 a 0) al Magona. Era un Piombino stratosferico, pieno zeppo di reduci dalla serie B, che quella domenica schierava: Carlotti, Gelli, Mezzacapo, Morisco, Meucci, Fiorini, Taddei, Fiorindi, Galassi, Sansolini, Batistini. Settimo posto in classifica, ma i tempi duri e bui della retrocessione in serie D e nei dilettanti erano dietro l’angolo. Batistini giocò 5 partite in serie C, incassando ben quarantamila lire di premio salvezza, che per i tempi erano una bella cifra e bastarono per pagare una vacanza a Castel Del Piano insieme al compagno di squadra Gino Ieri. Batistini visse il dramma calcistico della retrocessione, nel 1955/56, quando la Magona abbandonò la società al suo destino, per via della crisi che portò alla chiusura temporanea dello stabilimento e a molti giorni di sciopero. E quello fu il dramma vero, non certo la decadenza del calcio locale. Un campionato poco glorioso vide il Piombino giocare in serie C con una squadra di ragazzi e finire ultimo a 17 punti, una sola vittoria contro il Catanzaro, ma il gol fu proprio di Batistini, che ne segnò un altro contro il Siracusa (pareggio al Magona per 2 a 2). Un ricordo triste, riferito a Gualersi nel citato libro, riguarda il campionato successivo in serie D, quando Rolando si ruppe una tibia proprio il giorno della Befana (una calza davvero piena di carbone!), durante la gara al Magona contro il Fano Alma Juve, pareggiata 1 a 1 (gol di Pierozzi, altro mito). Campionato finito, tra gessi, visite specialistiche a Pisa, radiologi e tanta voglia di tornare in campo, ma non accadrà prima della stagione successiva.

La riscossa giunse puntuale nel campionato di Quarta Serie 1957/58 con un Batistini scatenato che segnò 5 reti - due doppiette contro Rondinella e Labrone, un gol contro il fanalino di coda Sansepolcro sommerso sotto una valanga di reti (6 a 0) - e totalizzò 27 presenze. Il Piombino rimase in serie D anche nel 1958/59, dopo aver vinto gli spareggi salvezza, Batistini era una colonna della squadra che si piazzò quarta, a un punto dalla Massese, e fece a lungo sognare i tifosi per un possibile ritorno in C. Trentaquattro presenze e sei reti segnate. Ricordiamo un gol contro la Pistoiese al Magona (partita vinta per tre a zero), un altro a Grosseto che significava pareggio, un altro ancora contro l’Arsenale Spezia (1 a 1), uno contro il Pontedera (2 a 0), infine il pareggio decisivo contro il Lucca (2 a 2). Nel 1959/60 Batistini era ancora una colonna di un Piombino che doveva accontentarsi di restare in serie D, conquistando il sesto posto: 34 presenze e 3 reti. Di nuovo serie D nel 1960/61, lui inossidabile, 34 presenze e sei reti, con la squadra che si piazza dodicesima. Ricordiamo il prezioso gol della vittoria casalinga contro il Gubbio (1 a 0) e uno in Sardegna, a Tempio Pausania, per un pareggio sofferto (2 a 2). Nel 1961/62 parliamo ancora di serie D: 33 presenze e 3 gol; purtroppo Piombino ultimo, in piena crisi societaria, tutto da rifondare. Batistini seguì il destino del Piombino in una Prima Categoria Toscana 1962/63 che non era paragonabile ai campionati dilettanti di oggi, un campionato vinto alla grande davanti al Cascina, con sette gol personali in 30 presenze. Un attacco composto da Pierozzi (7 gol pure lui) e Batistini faceva tremare le difese, per non parlare di Profeti (13 gol) e Panicucci (15 reti)! Batistini tornò con i nerazzurri del suo cuore in serie D nel 1963/64, totalizzando 33 presenze e segnando un solo gol, ma ne fece fare diversi a Profeti, il vero bomber d’area di rigore, mentre Rolando giocava sulla fascia sinistra. Il Piombino si salvò agli spareggi. Un solo gol stagionale per Batistini, segnato alla Sanremese, il 20 Ottobre 1963, quando il Piombino strapazzò i liguri al Magona per 4 a 0. La caratteristica di Batistini è sempre stata quella della costanza, giocatore presente e indistruttibile, forgiato nell’acciaio, pura razza piombinese, stava fuori solo se si rompeva una tibia o si spezzava una gamba. Un prodotto eccellente dell’allevamento targato Bruno Mochi, un sergente di ferro che nel corso degli anni ha tirato su giocatori importanti, tra tutti ricordiamo Aldo Agroppi. Batistini terminò la carriera a Follonica, due stagioni in Seconda Categoria, tra i dilettanti, dove andò a riunirsi con vecchi compagni di squadra come Alfredo Pierozzi e Giuliano Cioni, persino con Evo Lorenzelli (un reduce della serie B), nelle vesti di allenatore. Rolando Batistini è stato un grande preparatore di giovani, sul terreno erboso del Magona ha fatto crescere uomini e calciatori, trasmettendo valori calcistici e morali a diverse generazioni. Fisico asciutto, brevilineo, calciatore scattante e rapido, non ha mai smesso di giocare a calcio per divertimento, fossero campionati amatoriali come partite di calcetto. Le scarpette al chiodo le ha appese a 75 anni. Non è cosa da poco. Tra i ricordi ganzi della mia vita c’è quello di aver visto giocare al Magona un simile calciatore. Non solo, mi ha persino allenato…

Nelle foto: Rolando Batistini calciatore; Batistini allenatore; una formazione del campionato di Serie D 1960/61 con Batistini capitano.

La carriera di Rolando Batistini è stata ricostruita grazie ai libri: Cinquant’anni in nerazzurro di Gianfranco Bendettinmi, Almanacco nerazzurro di Carlo Fontanelli e Giovanni Gualersi, Piombino Calcio di Giovanni Gualersi e Album dei Calciatori in Val di Cornia di Giovanni Gualersi. 

Gordiano Lupi
© Riproduzione riservata


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