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Attualità domenica 06 marzo 2016 ore 11:26

Siderurgia, per Azzi le opportunità ci sono

Concluso il convegno sulla siderurgia piombinese, anche se per Miniranza sindacale e Camping Cig hanno ribadito che il modello Piombino non esiste più



PIOMBINO — Si è concluso al Centro Giò De Andrè il convegno sulla storia della siderurgia in onore di Ivan Tognarini. 

Piombino è stata ritenuta la città più importante dell'Alta Maremma proprio grazie all'industria, ma non è stato nascosto che sta attraversando una particolare momento alla ricerca di nuove strade per percorrere la strada dello sviluppo senza dimenticare il suo passato siderurgico.

“Abbiamo bisogno che si apra un grande vertenza per un grande progetto sulla conoscenza della siderurgia a Piombino che ci consenta di non disperdere questo importante lascito culturale. - spiega l'assessore alla Cultura Paola Pellegrini - Il lavoro, la scienza, la tecnologia che l'industria nella sua storia ha prodotto sono il lascito della modernità a cui non vogliamo rinunciare. La modernità, che deriva direttamente dallo sviluppo industriale, è il nostro valore, continueremo a lavorare in nome di Ivano anche per questo".

La tavola rotonda, che ha visto riunirsi i principali attori dell'industria locale, ha portato alla luce alcune questioni. Il professor Massimo Preite dell'Aipai, il quale ha aperto il confronto ponendo tutta una serie di problematiche che l'industria si trova davanti, tra questi i problemi energetici e il riposizionamento delle imprese nel mercato internazionale. 

Nell'intervento del sindaco Massimo Giuliani è stata evidenziata l'importanza di un'adeguata infrastrutturazione, della reindustrializzazione, non semplicemente come monocultura ma come diversificazione, sviluppo della portualità, rispetto dell'ambiente e sostenibilità; ma anche il tema del rapporto tra industria e città e del progressivo distacco.

“Molte delle problematiche descritte dai sindaci non dipendono da noi – ha detto Renato Covino dell'Università di Napoli - C'è una domanda da farsi, l'acciaio è strategico o no? Se si, cosa si può fare per porlo al centro dell'attenzione? Come si controllano questi percorsi e questi processi, senza un controllo forte che sia anche pubblico?". L'intervento di Albino Caporale, dirigente della direzione attività produttive della Regione ha risposto in parte ai quesiti posti, evidenziando l'impegno della Regione nel sostegno a Piombino. 

L'intervento più atteso  stato quello dell'amministratore delegato Aferpi Fausto Azzi. “Le dinamiche industriali devono essere in grado di rispondere al mercato, mentre i governi si devono preoccupare di come le imprese possano essere competitive nel futuro. A Piombino sono state fatte scelte coraggiose molto importanti, l'acciaio ha dinamiche terribili nell'immediato. Non possiamo pensare che abbiamo realizzato un forno e che questo è per sempre. - prosegue - Dobbiamo avere la capacità di cambiare. Gli studi dicono che l'acciaio ora è in crisi ma nel medio lungo periodo no. Non possiamo dire che il mercato dell'acciaio è finito. Progetto Aferpi è difficile, ma le opportunità ci sono e spero non vengano fuori atteggiamenti distruttivi e pessimisti".

“Siamo testimoni di processi più grandi di noi non sufficientemente governati dal livello nazionale – ha concluso l'assessore regionale Stefano Ciuoffo - La Regione Toscana ha investito molto su Piombino e questi tre anni di tempo che ci siamo dati ci consentiranno di verificare il percorso, i tempi dell'azienda sono compatibili con la programmazione. Questo progetto può restituire al territorio una prospettiva vera. Sulla 398 dobbiamo fare un passo in avanti e il ministro Del Rio non può non mettersi in gioco. Senza questa soluzione tutte le altre componenti diventano davvero più complicate”.


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