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Politica mercoledì 13 maggio 2020 ore 18:04

Riabilitazione Covid a Campiglia, infuria il Pd

Partito Democratico

Dai Circoli Pd di Campiglia, Venturina e Cafaggio ma anche da Suvereto e dalla Federazione il sostegno alla linea della sindaca Ticciati



CAMPIGLIA MARITTIMA — "La vicenda della riconversione temporanea dell’ex ospedale di Campiglia Marittima al trattamento riabilitativo dei pazienti Covid-19 ed in particolare la sua modalità di attuazione lascia sconcertati", sono i Circoli Pd di Campiglia, Venturina e Cafaggio a intervenire sottolineando come "la gestione dello specifico caso Campiglia contrasti con un modello di sanità Toscana che ha affrontato in maniera eccellente questa emergenza epidemica".

Il Pd locale ha contestato la faccenda che vede da una parte la sindaca di Campiglia Marittima, "che sin dall’inizio del percorso ha rivendicato appieno il proprio ruolo chiedendo di potersi confrontare sul progetto, per essere protagonista delle scelte e dare un apporto costruttivo alla sua realizzazione" e dall’altro lAzienda Sanitaria "che si sottrae al necessario confronto, confondendo, o cercando di confondere, la concertazione con l’informazione, a decisione peraltro già presa in tutti i suoi dettagli, che sono due modalità completamente diverse di attuazione di un processo decisionale".

Per questo il Pd a Campiglia ha espresso il sostegno politico alla linea adottata dalla sindaca Alberta Ticciati, dalla Giunta e dal Consiglio comunale, rimarcando "la mancanza di rispetto dei ruoli, ma soprattutto, e questo è il fatto più grave, la percezione che il ruolo che il sindaco avrebbe potuto svolgere in questo processo è stato ritenuto non solo inutile ma addirittura d’intralcio".

"Noi non ci tiriamo indietro di fronte alla responsabilità del senso comune, non trattiamo persone malate come appestati che rischiano di mettere a repentaglio la salute pubblica. - hanno concluso - Ma è proprio a tutela della salute pubblica e della tenuta socio sanitaria che vogliamo delle garanzie". Garanzie anche per i servizi e prestazioni sanitari dirottate su altre strutture e che, si spera, saranno ripristinare nel centro polivalente di Campiglia.

Sulla stessa lunghezza d'onda il Gruppo consiliare Uniamo Suvereto. "Abbiamo appreso con favore la posizione assunta anche dalla sindaca di Suvereto Jessica Pasquini unitamente ad altri sindaci della Società della Salute Valli Etrusche a sostegno della Sindaca Ticciati (leggi qui l'articolo collegato), in quanto l'intera vicenda è sintomatica di un grave scollamento tra la politica di governo e programmazione dei territori e le scelte meramente tecniche e non meglio precisate e motivate dell’Azienda sanitaria", ha commentato il gruppo consiliare di centrosinistra. 

"Del tutto semplicistico è risultato l'aver richiesto ai sindaci delle Valli Etrusche una dimostrazione di solidarietà ed accoglienza per i malati Covid dimessi, che è indubbio ed è stato dimostrato nel tempo che sussistano. - ha aggiunto - Semplicistico perché la solidarietà ed accoglienza verso i malati Covid da parte di un sindaco deve essere necessariamente contemperata con l'obbligo primario di tutela della salute dei cittadini, che siano essi operatori, pazienti interni ed esterni necessitanti di terapie o appartenenti alla Comunità in generale".

"Confidiamo allora che il processo di confronto e di condivisone degli obiettivi e degli interventi sulla sanità territoriale possa davvero riprendere nel rispetto dei ruoli istituzionali e manifestiamo sostegno alla posizione ferma e trasparente assunta dal sindaco di Campiglia in conformità al mandato che le è stato conferito, pronti a collaborare nelle scelte ed azioni politiche che si riterrà di intraprendere, perché sicuramente dettate dalla necessità oltremodo impellente di consegnare al nostro territorio un sistema sanitario funzionale ed efficiente", ha concluso il gruppo consiliare suveretano.

A contestare la linea dell'Asl anche la Federazione Pd Valdicornia Elba definendola "una pagina nerissima nelle relazioni e nella cooperazione tra le istituzioni del territorio".

"Come testimoniato dalla lettera firmata da quattordici sindaci della Società della Salute, l’Asl ha operato senza il minimo interesse verso le posizioni del Sindaco, delle forze politiche (tutte) in consiglio comunale, delle organizzazioni sindacali. Ma, fatto ancora più grave, senza tenere conto dell’opinione dei cittadini già provati da un periodo tanto complesso e estremamente sensibili sulla risoluzione dell’emergenza Covid. Il riferimento non è al progetto in sé, ma al rispetto per un territorio che storicamente non ha mai fatto mancare il proprio apporto nella razionalizzazione dei servizi, nell’accoglienza dei più deboli, nell’innovazione e che certo non deve dimostrare nulla al dirigente di turno dell’Asl".

"Invece di usare questa forza per imporre il centro di Riabilitazione Covid, l’Asl farebbe bene a motivare le ragioni dei ritardi sull’attuazione del progetto Valli Etrusche che giace nei cassetti dal Luglio del 2019. Più volte, Partiti e Istituzioni, hanno evidenziato la necessità di rilanciare le politiche sanitarie di questo pezzo di Toscana (170mila persone, con un enorme ampliamento della platea legata al turismo) e di farla riemergere dalle secche in cui è incagliata. Non alimentando una competizione dannosa fra ospedali e cittadini dei vari comuni ma costruendo una diffusione equilibrata sul territorio di servizi, tutti efficienti e tutti di alta qualità. Su questo attendiamo risposte urgenti e non più rimandabili", si conclude.


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