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​Slot machine e gioco d’azzardo: ecco come la Toscana combatte la ludopatia

Il problema della ludopatia ha raggiunto soglie preoccupanti anche nel nostro Paese



TOSCANA — Slot machine e gioco d’azzardo: ecco come la Toscana combatte la ludopatia

Il problema della ludopatia ha raggiunto soglie preoccupanti anche nel nostro paese.

Da qualche anno il governo e le singole regioni hanno iniziato a mettere in atto una serie di provvedimenti finalizzati a contrastare e arginare il fenomeno ma, ad oggi, niente di quanto è stato fatto si è rivelato efficace.

Hanno fatto molto discutere, a tal proposito, due degli interventi attuati lo scorso anno.

Il primo ha disposto la chiusura dei centri scommesse e l’eliminazione delle slot machine nei locali diversi dalle sale da gioco, che si trovassero entro il raggio di 500 metri dai luoghi più sensibili al problema: scuole, istituzioni, ospedali, istituti di credito, luoghi di culto.

Il secondo, invece, ha autorizzato i singoli comuni a imporre restrizioni sugli orari di apertura e chiusura dei luoghi di gioco d’azzardo.

Il risultato è stato tutt’altro che quello sperato. Sono aumentate a livello esponenziale le iscrizioni a piattaforme di gioco digitali, come Voglia Di Vincere casinò online, realtà virtuali attive 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

Ad oggi, pare che ben il 90% dei giocatori si sia trasferita sul web, mentre solo il restante 10% continua a frequentare le sale da gioco e i casinò fisici.

Limitazioni contro sale giochi: che effetti ha provocato?

I provvedimenti messi in atto dal governo e dalle regioni, quindi, si sono rivelati del tutto inefficaci per combattere la dipendenza dal gioco d’azzardo. Piuttosto, hanno avuto effetti negativi principalmente sugli esercenti e i locali che ospitavano un spazio dedicato alle slot machine.

Non sorprende quindi scoprire che alcuni esponenti del governo abbiano persino deciso di fare dietrofront su alcune decisioni. È il caso della Lega in Piemonte, ad esempio, che ha inviato una proposta di legge in cui si chiede di abolire la retroattività dell’ordinanza relativa alla dismissione delle slot machine nei locali vicino alle scuole e luoghi sensibili.

A detta del consigliere Leone, infatti, questo provvedimento si è rivelato inefficace allo scopo e ha provocato solo il fallimento di quei bar che riuscivano a sostentarsi anche grazie agli introiti ottenuti con le slot machine.

Il provvedimento relativo agli orari di chiusura delle sale gioco, come quello autorizzato dal sindaco di Firenze, ha portato invece i giocatori seriali a spostarsi in altre città oppure a dedicarsi al gioco online, dove non sono imposti limiti d’orario e di utilizzo degli apparecchi.

In che modo, allora, è possibile contrastare il preoccupante fenomeno del gioco d’azzardo patologico, senza porre dei limiti controproducenti?

Le iniziative contro la dipendenza da gioco d’azzardo

In situazioni in cui non si può fare appello alla ragione dei soggetti patologici, come nel caso di chi soffre di dipendenza da gioco d’azzardo, la repressione non è mai una soluzione. Come abbiamo visto, il risultato potrebbe addirittura portare ad un inasprimento del problema.

Per contrastare questo preoccupante fenomeno, la Regione Toscana ha promosso un’iniziativa sociale chiamata No-Slot. Senza imporre direttive e limitazioni, ha dato vita ad una campagna di sensibilizzazione per l’adesione spontanea al programma, facendo appello quindi al buon senso degli esercenti.

Oltre a degli sgravi fiscali nei confronti dei commercianti che scelgono di aderire all’iniziativa, a chi rimuove le slot machine dai locali viene anche consegnato un bollino da esporre per sensibilizzare la clientela.

È stato creato anche un numero verde regionale, al quale rispondono psicologi e professionisti in materia, per fornire assistenza a chi manifesta problematiche legate al gioco d’azzardo.

L’iniziativa è stata accolta con grande partecipazione in tutta la regione, considerato soprattutto che Firenze è una delle città dove la ludopatia ha raggiunto livelli allarmanti.

C’è anche chi ha pensato di fare di più.

A Palazzuolo sul Senio (FI) il titolare di una gelateria ha ben pensato di sostituire le slot machine con una libreria, dedicando un’intera area del locale alla lettura e alla cultura.

Un modo sano per combattere il problema, quindi, e favorire la socialità e il dialogo costruttivo.


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