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Lavoro martedì 24 luglio 2018 ore 18:46

Aferpi passa a Jindal, nuova speranza per Piombino

Dall'incontro al Mise (Foto pubblicata su Facebook da Fiom Cgil Livorno)

Sindacati soddisfatti della firma tanto attesa al Mise e si dicono subito pronti ad aprire una nuova fase al Ministero del Lavoro. Tutti i commenti



PIOMBINO — La firma ufficiale che segna il passaggio definitivo del polo siderurgico di Piombino da Cevital a Jindal Steel West ha ridato la speranza a migliaia di lavoratori.

I primi a credere nel cambio di passo per Piombino sono le istituzioni anche grazie alla firma dell'Accordo di programma intravedono uno scenario nuovo e prometterne. Uno scenario, come ha sottolineato lo stesso presidente della Regione Toscana, porterà alla produzione dell'acciaio con l'impegno da parte della nuova proprietà di realizzare due forni elettrici.

Per i sindacati Fim, Fiom, Uilm e Ugl convocati al Ministero dello Sviluppo economico si apre una nuova sfida ovvero quella della tutela dei lavoratori. I duemila operai saranno trasferiti da Cevital a Jindal, ma inizialmente solo 435 saranno impiegati. Per tutti gli altri i sindacati dovranno lavorare con il Ministero del Lavoro per trovare soluzioni di sostegno al reddito simili alle attuali condizioni.

“Bene accordo di programma, ora nuovo incontro su ammortizzatori sociali per lavoratori diretti e dell’indotto. Ora occorre prendere visione concreta del piano industriale e fissare, in tempi brevi, un nuovo incontro con il Mise per la definizione degli ammortizzatori sociali dei lavoratori diretti e dell’indotto, vista l'imminente scadenza. Importante sarà anche conoscere nei dettagli gli scenari previsti relativamente agli smantellamenti e alle bonifiche dell'intera area industriale”, hanno commentato in una nota il segretario generale Ugl Metalmeccanici Antonio Spera, la segretario Ugl Livorno Sabrina Nigro e il coordinatore Claudio Lucchesi.

"La firma di oggi è molto importante sia per il risultato del lavoro di questi mesi sia per le possibili prospettive per Piombino. - ha commentato Mirco Rota, coordinatore Fiom per la siderurgia - Questo  risultato, anche se parziale è dovuto alla caparbietà dei lavoratori ex Lucchini che hanno saputo gestire questa vertenza con molta convinzione e determinazione. Ci sono le basi affinché Piombino torni a produrre acciaio e possa tornare a essere un sito siderurgico importante, non solo sul piano nazionale. Al Governo continueremo a chiedere non solo la garanzia degli ammortizzatori sociali per gestire questa fase ma che continui a vigilare rispetto agli impegni assunti da parte di Jindal".

"Ora subito un tavolo al Ministero del Lavoro per garantire con gli ammortizzatori sociali (durata e valore economico come l'attuale) lo sviluppo dell'intero piano industriale Jindal", ha ribadito il coordinatore nazionale Uilm Guglielmo Gambardella al tavolo della vertenza Aferpi al vice ministro Dario Galli.

Come hanno ricordato il segretario generale Fim Cisl Marco Bentivogli e Raffaele Apetino coordinatore nazionale siderurgia "quella di Piombino, è una vertenza che si trascina da molti anni e che ha visto nel corso del 2015 un'esperienza fallimentare con la proprietà Cevital che non è stata mai in grado di far partire gli investimenti necessari a risollevare il sito. Si apre una nuova fase lunga e difficile con la nuova proprietà indiana di Jindal che getta le basi per rilanciare nei prossimi anni la produzione di acciaio nella città toscana che garantisca finalmente un futuro occupazionale ai lavoratori diretti e dell'indotto. Adesso - hanno ribadito - è necessario aprire un confronto al Ministero del Lavoro".

Insomma, la firma rappresenta allo stesso tempo la fine di un percorso e l'inizio di un nuovo capitolo. Ci sono fiducia e speranza da parte di istituzioni e lavoratori, ma la sfida inizia ora sul fronte occupazione e ambiente.

Dina Maria Laurenzi
© Riproduzione riservata


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