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Politica martedì 26 giugno 2018 ore 16:47

Valli Etrusche, Soffritti attacca Suvereto

Rossana Soffritti

Il Comune di Suvereto non ha firmato la convenzione della fusione delle Società della Salute. Soffritti: "Si chiarisca quale è la posizione"



CAMPIGLIA MARITTIMA — Dopo l’assemblea costitutiva delle Società della Salute Valli Etrusche, in Val di Cornia scoppia il caso dopo l’assenza del Comune di Suvereto alla firma della convenzione. A intervenire sulla questione è la sindaca di Campiglia Marittima Rossana Soffritti, vicepresidente della neonata Società della Salute.

“Oggi si apre una nuova esperienza frutto del lavoro lungo e complesso che ci ha portati ad essere una nuova realtà, la Società della Salute Valli Etrusche che unisce Val di Cornia e Bassa Val di Cecina. Un lungo percorso fatto di approfondimenti, discussioni e confronti che ci mostra un quadro importante delle comunità e dei bisogni che siamo chiamati a valutare e soddisfare. - ha detto la sindaca Soffritti - Faccio i miei personali ringraziamenti a tutti coloro che mi hanno riservato la loro fiducia come oresidente della Società della Salute della Val di Cornia e di coloro che oggi mi hanno rinnovato questa fiducia come vicepresidente della nuova Sds”.

Detto questo la sindaca si lascia a delle considerazioni politiche che riguardano “il Comune di Suvereto, l'atteggiamento dei suoi amministratori, le affermazioni che vengono dal Consiglio Comunale e la continua ambiguità delle posizioni. Liberi di scegliere ma non liberi invece di offendere, non rispettare il lavoro di molte persone, di affermare cose non vere”.

Riguardo le tempistiche dell’invio della documentazione, che non sarebbero state rispettare stando al testo della delibera del Comune di Suvereto, la sindaca Soffritti ha sottolineato che la documentazione è arrivata a tutti i Comuni con posta certificata il primo Marzo e poi pubblicata sul sito della Società della Saluta. “Il sindaco di Suvereto è stato presente alla presentazione e poi non ha più partecipato alle Assemblee regolarmente convocate”, ha rincarato Soffritti per la quale sarebbe “doveroso un chiarimento e magari le scuse per l'espressione usata nei confronti della segreteria che non è un ente astratto, ma composta da lavoratori che fanno il loro mestiere, peraltro a mio avviso molto bene”.

Riguardo la quota capitaria, la sindaca Soffritti ha tenuto a precisare che quando si parla di aumento ci si riferisce a 2 euro a cittadino che corrispondo a una serie di servizi sociali e sociosanitari che arrivano in maniera uniformi a tutti. Con una delibera Suvereto non ha approvato l’atto di indirizzo paventando maggiori costi e peggiori servizi conseguenti all’accorpamento.

“Ricordo tutti i progetti che abbiamo visto finanziati per esserci presentati uniti, i 150mila euro a zona per 5 anni, il 30 per cento in più di entrate aggiuntive se tutti aderissero. Uso il condizionale perchè ancora non si capisce bene la scelta del Comune di Suvereto. - ha proseguito Soffritti - Sottolineo che questi 250mila euro li perderebbero tutti i cittadini della Val di Cornia e non solo quelli di Suvereto. Altro che due euro arriverebbero ai cittadini suveretani in termini di servizi. Recente anche l’approvazione del progetto dedicato ai malati di Alzheimer”.

All’assemblea di lunedì a Donoratico, il Comune di Suvereto non c’era e non ha firmato la convenzione(leggi qui sotto l'articolo correlato).

“Mancava solo Suvereto che non ha neanche ritenuto opportuno riportare in assemblea lo propria posizione. Senza parlare dell'educazione di avvisare decine di persone che diligentemente hanno preparato e partecipato a tutta la seduta. Ma soprattutto bisogna che si chiarisca quale è questa posizione politica: se la volontà è recedere lo si dica chiaramente, se è quella di rimanere si torni in consiglio e si firmi la convenzione. La verità - ha concluso Rossana Soffritti - è che si pretende di stare all'interno di organismi, società, realtà che sono la storia di questo territorio perchè portano vantaggi, ma denigrandone costantemente l'esistenza o l'operato. Allora bisogna avere un po' più di coraggio e fare da soli. Tanto in questo caso molti cittadini non se ne accorgerebbero. Se non hai malattie che ti costringono ad assistenza domiciliare o non sei un anziano che ha bisogno di assistenza o di essere supportato nelle residenze assistite; se non hai un figlio disabile o con qualche disagio anche temporaneo, se non sei malato di Alzheimer; se lavori, paghi senza difficoltà, la casa, i servizi; se non sei un bambino senza genitori o con genitori che non si prendono cura di te; se tuo figlio non ha dipendenze da droghe o alcool e sei sicuro che mai ne avrà e potrei proseguire per un bel po', non ti accorgerai che i servizi pubblici sono diminuiti o non ci sono più. Ma la società in cui viviamo sarà complessivamente peggiore. Non credo sia più il tempo di essere ambigui su questo”.


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