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Attualità domenica 15 ottobre 2023 ore 07:00

​Il primo campionato del Piombino in Serie B

Una formazione del tempo

Su #tuttoPIOMBINO di QUInews Valdicornia Gordiano Lupi racconta quel 9 Settembre 1951 e il debutto in serie B dell'Atletico Piombino



PIOMBINO — Il 9 Settembre 1951 il Piombino fa il suo esordio in Serie B con una vittoria in trasferta, è la prima di tre vittorie consecutive iniziali. Questo il tabellino della gara, come lo riporta Giovanni Gualersi nel suo prezioso Almanacco nerazzurro.

STABIA-PIOMBINO 2-4 (1-2), giocata sul campo neutro di Napoli

STABIA: Giudici, Ciccone, Tiriticco, Di Costanzo, Vultaggio, Del Grosso, Malavasi, Palma, Parvis, Mainiero, Cereseto.

PIOMBINO: Carlotti, Mezzacapo, Capacci, Ortolano, Lancioni, Bonci II, Bodini, Biagioli, Zucchinali, Cozzolini, Bonci I.

ARBITRO: Maurelli di Roma.

GOL: 16’ Cozzolini, 31’ Cereseto, 43’ Cozzolini, 60’ Di Costanzo, 64’ e 87’ Zucchinali.

Fioravanti Baldi aveva assemblato la miglior formazione possibile, utilitaristica ed esperta, che rinunciava agli artefici della promozione in B come Baldinotti (ceduto al Parma), Dragoni (al Grosseto), Gambi (all’Arezzo), Capaccioli, Bussi e Caporiccio (svincolati), Ansaldi e Cattaneo (ceduti al Cecina), Marcheschi (cessava la carriera). Perdevamo molto sul piano sentimentale, perché si trattava di atleti che avevano contribuito alla rinascita del calcio piombinese, ma per far bene in serie B serviva un salto tecnico e di esperienza. I nuovi arrivati erano: Albenzi, Coeli, i due Bonci, Capacci, Bodini, Biagioni, Cozzolini, Sansolini, Ridi e Pighini, tutti calciatori che conferivano un nuovo volto alla squadra. Il campionato era appena iniziato e dopo tre domeniche il Piombino di Baldi era primo in classifica. Tre partite, tre vittorie, sei punti (vigeva la regola dei 2 punti per la vittoria e un punto per il pareggio). Vittoria in trasferta a Napoli contro lo Stabia, come abbiamo visto, bissata da un tre a zero casalingo contro i nero verdi del Venezia e da un due a zero in trasferta, niente meno che a Verona! Primo stop casalingo contro il Livorno, solo zero a zero tra le mura amiche, quindi altri pari a Catania (1-1) e con il Pisa in casa (0-0). Si torna alla vittoria a Napoli contro la Salernitana per due a zero, si batte la Reggiana in casa per 4 a 0, per poi pareggiare a Lodi (0-0) contro il Fanfulla. Infine, imbattuti, giungiamo alla sfida contro la grande Roma capolista e arriva quel mitico 3 a 1 casalingo. Chi fermerà il Piombino? Purtroppo con il Brescia, la domenica successiva, arriva la prima sconfitta esterna (1 a 0), quindi il Siracusa espugna Piombino sempre per uno a zero, poi perdiamo a Messina (2 a 0) e a Treviso (2 a 1).

Aver battuto la Roma porta alla squadra di Baldi una sorta di maledizione segnata da quattro sconfitte consecutive dopo una grande vittoria. Per fortuna si torna a vincere contro il Vicenza (2 a 1) e arriva il pareggio di Modena (1 a 1), quindi nuova vittoria a Valdagno (2 a 1 contro il Marzotto) e con il Genoa (2 a 1) in casa, per chiudere il girone di andata con la vittoria sul Monza (2 a 1). Il girone di ritorno è ancor più in calando, come se il Piombino non volesse premere sull’acceleratore e non fosse interessato a tentare il tutto per tutto per la promozione in serie A. Alla fine i nerazzurri sono sesti con punti 41, a pari merito con il Treviso; in serie A vanno Roma e Brescia, punti 53 e 52. Davanti a noi ci sono Messina (45), Catania (44), Genoa (42). In quel girone di ritorno, giocato con il freno a mano, ricordiamo le vittorie con lo Stabia per 2 a 0 (finisce ultimo), pari con Venezia e Livorno, vittoria contro Verona e Catania, ancora pari con il Pisa all’Arena Garibaldi, sconfitta contro Salernitana e Reggiana, vittoria con il Fanfulla e sconfitta a Roma per due a zero; pari con il Brescia e sconfitte a Siracusa e Messina (debacle per 4 a 1), riscatto con il Treviso in casa (4 a 0), pari a Vicenza, nuova sconfitta con il Modena, pari con il Marzotto, infine sconfitte con Genoa e Monza, quando le armi sono ormai calate.

Un grande campionato di B, in ogni caso, che vede Biagoli capo cannoniere (17 reti), Zucchinali (8), Bodini (7), Sansolini (6). Sono ben 38 le presenze di un grande Biagioli, 37 per Bonci II e per il mitico Carlotti, non da meno l’apporto di Coeli, Lancioni, Cozzolini, Bodini, Ortolano, Mezzacapo (idolo del Cotone, piombinese doc), Bonci I, Sansolini, Morisco, Zucchinali (poche gare, purtroppo, solo 17), Montiani, Capacci, Pellis, Albenzio e Pighini. Se Zucchinali avesse giocato di più forse le cose sarebbero andate diversamente, perché l’attacco nerazzurro sarebbe stato grandissimo. Dopo le prime tre gare di campionato quel Piombino sembrava imbattibile, ma furono i cugini del Livorno e del Pisa (non irresistibili, quartultimo e terzultimo in classifica, alla fine) a fermarlo in casa con due striminziti pareggi.

Piombino - Roma 3 a 1 è partita raccontata tante volte, sta per uscire un fumetto di Massimo Panicucci per narrarla ancora, con gli scatenati topolini nerazzurri a fare a fettine i romanisti favoriti in un giorno epico in cui giocava pure Zucchinali. Il Piombino tocca il cielo con un dito con la grande vittoria sul Genoa in casa, altra nobile decaduta che vuol tornare presto in serie A. Un Piombino fantastico. Carlotti tra i pali, un elbano che dava sicurezza al reparto e volava di palo in palo con grazia ed eleganza; il roccioso Mezzacapo, un terzino piombinese che da Piombino non se ne voleva andare anche se lo volevano società maggiori; il mastino Coeli, gamba di sedano Bonci II, scarso nel fisico ma fortissimo in campo; l’esperto Ortolano in mediana, il piedipiatti Lancioni, insuperabile in mezzo al campo, di testa e di piede; il tornante Morisco, un lavoro oscuro impagabile in copertura; in attacco il grande Biagioli, un fiorentino piccolo e ficcante, partito mezzala finito attaccante puro con un gran fiuto per il gol; Cozzolini era l’altra mezzala che retrocedeva per difendere e impostava. Bodini e Montiani le due ali e Zucchinali la personificazione vivente del topolino nerazzurro, uomo di classe rapidissimo ed elegante. Peccato che fu tartassato dalle difese avversarie e giocò poco per infortuni ripetuti. E poi c’erano Bonci I, forte difensore, e Bonci II più tecnico, con Sansolini e Capacci.

Una squadra operaia per una città operaia, la definisce Gianfranco Benedettini nel suo Cinquant’anni in nerazzurro, con Fioravanti Baldi artefice del successo nel conferire amalgama e affiatamento.

I giornali del tempo scrivevano: “La squadra del Piombino è un insieme omogeneo, saldato e cucito nelle singole individualità. Il verbo acciaiare va proprio bene. La difesa gioca senza strafare e senza acuti da tenori di grido. Rappresenta un coro affiatato che forma un blocco, attraverso il quale è difficile passare. Tutta la squadra sa distendersi e rispondere con ordine perfetto retrocedendo mezz’ali e mediani al momento opportuno e distendendosi a mantice nei momenti d’attacco. Ogni uomo in possesso del pallone trova sempre un compagno smarcato a distanza ravvicinata, così gli è possibile passare il pallone rasoterra. E ciò perché tutti gli uomini seguono l’azione, quando uno ha il pallone gli altri partono in velocità come tanti diavoli in direzione della porta avversaria, obbligando i difensori a vigilare l’uomo affidatogli in custodia e impedendo che si formi blocco contro un solo uomo. Questo si chiama gioco di squadra…”. 

Fu un grande campionato, giocato da una grande squadra che destava simpatia: “Ben vengano in tutti i campionati squadre come Spal e Piombino, vi lasciano un gradito segno”, scrivevano i maggiori quotidiani e settimanali sportivi. Le cose cominciarono a cambiare quando Baldi fu silurato (e non si comprese mai il motivo) e se ne andò per altri lidi, soprattutto peggiorarono in modo decisivo quando la Magona entrò in crisi.

Il Piombino avrebbe disputato altre due stagioni in serie B, con Nello Bechelli e Ferruccio Valcareggi. Ma questa è un’altra storia…

Gordiano Lupi
© Riproduzione riservata


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