Acciaio, "piano e confronto prima di decidere"

PIOMBINO — Il coordinamento Art.1 Camping Cig ha incontrato il sindaco di Piombino Francesco Ferrari e le assessore al Lavoro e all'Ambiente in vista dell'incontro in programma al Mimit l'8 Novembre per discutere del rilancio del polo siderurgico della città.

"Ora è decisivo il metodo per costruire le decisioni. - hanno commentato - Quindi, abbiamo chiesto con forza di non dare un giudizio senza che prima si sia compiuta un'operazione trasparenza, mediante la presentazione dettagliata del piano industriale, all'interno di un percorso di democrazia partecipata, il quale coinvolga lavoratori e cittadini; non bastano certo semplici consultazioni episodiche e assemblee plebiscitarie. Serve il tempo di analizzarlo, coinvolgendo esperti non di parte, e di valutarlo sotto tutti gli aspetti: impatto ambientale, occupazione ed esuberi previsti, consumo territorio, interazione con altre realtà economiche. Non vorremmo che si ripetessero le narrazioni felici con cui furono accettati Kaled, Rebrab, Jindal, per ora il metodo è lo stesso: del resto, siamo vicini alle elezioni".

"Ci troviamo di nuovo a confrontarci con piani di uso dello stabilimento e del territorio decisi da multinazionali le quali perseguono il loro profitto e fino ad oggi questo non ha coinciso né con gli interessi di Piombino né con quelli dell'Italia. - hanno aggiunto - Da anni avremmo dovuto seguire un percorso inverso: uno sviluppo diversificato capace di esaltare tutte le potenzialità occupazionali del nostro territorio, inclusa la fabbrica all'interno di un piano nazionale della siderurgia. Spetta a lavoratori e cittadini elaborare una piattaforma di obbiettivi da perseguire insieme, scongiurando il rischio mortale della spaccatura fra lavoratori industriali e popolazione: rilancio della fabbrica, diversificazione produttiva, bonifiche, ospedale, infrastrutture, no polo nazionale dei rifiuti, no rigassificatore. Su queste basi, confrontarci con il Governo perché, prima di ogni decisione, lo Stato dovrà presentare e discutere con lavoratori e cittadini il piano industriale per uscire da questa crisi. Piombino è un Sin ed Area di Crisi Industriale Complessa, non va dimenticato".

Il Camping Cig ha infine ribadito alcune idee relative alla fabbrica: "Considerato che eventuali nuovi impianti avranno tempi lunghi di installazione, è prioritario potenziare e riattivare treni di laminazione e Gsi; rifare il treno rotaie, lontano dall’abitato; creare nuove lavorazioni a valle della laminazione. Sono questi elementi decisivi su cui valutare qualsiasi piano industriale, altrimenti si ricomincia con la solita propaganda. Qualsiasi nuovo impianto va costruito lontano dalla città; assolutamente no alla produzione di preridotto a Piombino, né ora né in futuro. E lo Stato non deve fare da sensale fra le imprese, ma porre loro precise condizioni e penali stringenti; deve detenere la maggioranza del capitale per dirigere l’azienda, anziché essere utilizzato dalle imprese quale bancomat, come piace a Carrai. Lo Stato deve promuovere e gestire il piano di rinascita complessivo del territorio di Piombino", hanno concluso.

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