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Politica venerdì 11 novembre 2016 ore 18:39

"I Comuni si costituiscano parte lesa"

Le liste civiche unite hanno suggerito ai comuni della Val di Cornia di agire nei confronti della vicenda legata all'Ato Sud e chiarire quella scelte



PIOMBINO — "Quando nel 2011 le amministrazioni comunali Pd chiesero alla Regione di essere inserite nell’Ato sud per la gestione dei rifiuti, con motivazioni incomprensibili e mai suffragate da dati e documenti, ci raccontavano che andare con Grosseto, Arezzo e Siena avrebbe comportato minori costi, più efficienza e migliori servizi e che la dimensione gigantesca del gestore avrebbe permesso massicci investimenti e grandi risultati nella corretta gestione dei rifiuti". 

Così le liste civiche unite (Assemblea Popolare Suvereto, Assemblea Sanvincenzina, Comune dei Cittadini e Un'altra Piombino) hanno richiamato alla memoria il passaggio dei comuni della Val di Cornia in Ato Sud ora che l'inchiesta è arrivata al suo apice (leggi gli articoli correlati).

"Non sono ancora ipotizzabili gli scenari che si apriranno in seguito all’indagine, - si legge in una nota - ma appare evidente che come le liste denunciano da anni, non solo questi grandi ambiti non hanno portato nessun vantaggio ai cittadini, ma anzi hanno indebolito se non azzerato il potere di controllo dei comuni creando terreno fertile per azioni illecite a danno degli utenti e dei comuni stessi, visto l’importo delle cifre in gioco".

Auspicando in una rapida conclusione delle indagini giudiziaria, le liste civiche chiedono alla politica di chiarire perché ha spinto l'ingresso di Piombino, Campiglia, Suvereto, Sassetta e San Vincenzo, oltre a Castagneto Carducci, in Ato Sud.

"Proponiamo ai comuni della Val di Cornia di costituirsi in giudizio come parte lesa e chiediamo al Partito Democratico di prendersi le proprie responsabilità e spiegare ai cittadini il perché di una scelta rivelatasi così dannosa". 


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