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Politica giovedì 27 settembre 2018 ore 18:20

Discarica Rimateria, due mesi per una soluzione

"Aprire il dialogo", questo è l'invito di Spirito Libero per la discarica Rimateria. Proposto un percorso per trovare un punto di incontro in due mesi



PIOMBINO — Sul progetto della discarica Rimateria per Spirito Libero la verità sta in mezzo e lascia una proposta per trovare una soluzione nel giro di due mesi.

"La ragione non può essere indifferente alla paura, né quest’ultima può essere sottostimata, rigettata, irrisa. Perciò crediamo che alla paura generata dal futuro della discarica occorra offrire una risposta, fosse anche al di là della ragione stessa, aprendo un dialogo col Comitato Promotore del referendum", hanno esordito in un comunicato. 

Da un lato esistono dei presupposti assodati come: la presenza di una discarica regolarmente autorizzata, "ancorché posizionata nel peggior punto in cui potesse essere messa, esiste e purtroppo non si può più tornare indietro", hanno commentato; l'esistenza di due discariche abusive quali la 36 ettari di proprietà di Lucchini in amministrazione straordinaria e la LI53 che Rimateria ha acquisito con l'obiettivo/obbligo di bonificarla "che - hanno spiegato - se non bonificate a dovere, anch’esse esistono e creano oggi danni alla salute"; il rischio che senza la bonifica della 36 ettari in cui sono già stoccati oltre 1.800.000 metri cubi di rifiuti da trattare e senza la ripresa della produzione siderurgica per evitare il fallimento ci sarebbe bisogno giocoforza di importare rifiuti speciali da fuori.

Dall'altro, come Spirito Libero riconosce, ci sono "ovvie preoccupazioni e paure per le opacità che spesso in Italia vi sono sui conferimenti di tali rifiuti, considerando tutti i possibili rischi per la salute".

Per la lista, i consiglieri comunali e quali di quartiere la prima cosa da fare è aprire subito il dialogo tra Comune, proprietà e Comitato Salute Pubblica dal momento che l'interesse che li unisce è quello di bonificare le aree industriali e smaltire correttamente i residui del ciclo produttivo siderurgico.

"Allora Comune e Comitato marcino insieme e si impegnino, dandosi un tempo massimo di due mesi affinché il nuovo governo, preso atto che quelli precedenti non vi sono palesemente riusciti, destini da subito i famosi 50 milioni o parti di esse per rimuovere quei cumuli presenti nella discarica abusiva di 36 ettari facendoli smaltire in Rimateria. - hanno proposto - Del pari ci si attivi affinché la nuova proprietà Jsw si impegni formalmente a conferire i residui delle produzioni siderurgiche sempre in Rimateria. Anche Fausto Azzi lo ha già detto chiaramente: occorre un atto formale. Se entro i due mesi avremo tutti insieme ottenuto questo, allora avremo messo Rimateria nella condizione di portare a termine esattamente la missione per cui è nata, senza cioè alcuna necessità di dover importare rifiuti da fuori".

Se così sarà il Comitato potrà ritirare il referendum, in caso contrario "il Consiglio comunale voti per far indire il referendum senza cioè gravare il Comitato dell’onere di raccogliere le firme, ossia semplificando al massimo il percorso. I tempi possono coincidere con la procedura che comunque prevede in questo lasso di tempo la nomina della commissione tecnica per verificare la ammissibilità del referendum, la verifica e la sua successiva indizione". 

"Occorre un atto di coraggio e di buon senso da parte di tutti, noi chiediamo lo si faccia per la città", hanno concluso da Spirito Libero.


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