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Lavoro martedì 18 aprile 2023 ore 10:55

Jsw, “nel piano industriale verità sugli esuberi”

Il Camping Cig ha scritto una lettera aperta in vista dell’incontro programmato per il 27 Aprile sulla vertenza Jsw



PIOMBINO — Il Coordinamento Art. 1 - Camping Cig ha scritto una lettera aperta alle organizzazioni sindacali, sindaco di Piombino, Regione Toscana, Governo e Forze politiche sulla questione delle acciaierie di Piombino.

“La fabbrica è alla fine; un piano industriale di rilancio non arriva. Stando così le cose, secondo i sindacati anche la cig sarà possibile solo per Piombino logistic, non più per Jsw. E a poco serve la commessa rotaie, affidata, fra l'altro, ancora una volta senza vincoli o penali: si pensa di salvare solo il treno rotaie? Fra l'altro, è impossibile portare a termine tale commessa, se non verrà costruito ex novo, lontano dalla città, al pari degli altri impianti. Intanto, non si parla più di forni elettrici. Il licenziamento di circa 1500 lavoratori è ora una prospettiva concreta. - si legge nella lettera - Mentre in città crescono disoccupazione e povertà, che l'arrivo del rigassificatore aggrava, dopo quasi 5 anni di agonia con Jindal e prima con Rebrab, restano da fare solo alcune scelte che riproponiamo a Fim, Fiom, Ugl, Uilm, Usb, Sindaco, Regione, Governo e forze politiche: via Jindal, acciaierie allo Stato anche tramite Rfi, eventualmente con un privato credibile, comunque sotto la guida dello Stato. Stato che deve elaborare un piano industriale, nell'ambito di un progetto nazionale della siderurgia, da sottoporre ai lavoratori, con forti investimenti pubblici per far ripartire in toto lo stabilimento”.

Il Camping Cig chiede che “nel piano industriale sia detta la verità sugli esuberi e si preveda la loro ricollocazione certa, compresi uscite volontarie incentivate; prepensionamenti; lavori di pubblica necessità proposti nel 2019 dal Camping Cig e assunti dal Consiglio comunale”.

In programma intanto una convocazione al Ministero delle imprese e del Made in Italy per il 27 Aprile.

“Se il 27 Aprile al Ministero si tornerà invece a chiedere in ginocchio a Jindal quello che Jindal non ha fatto in poco meno di 5 anni, significherà mettere di nuovo i lavoratori e il territorio nelle mani rapaci delle multinazionali; chi lo facesse, pubblica istituzione o sindacato, sarebbe complice di questo disegno, in quanto passivamente subalterno ai grandi potentati economici, contrapposti ai lavoratori e alla comunità locale”.

“In più - hanno concluso - ai sindacati chiediamo di organizzare iniziative incisive che facciano diventare Jsw un caso nazionale, a partire da un presidio in massa di lavoratori e cittadini sotto il ministero il 27, oltre a una nuova assemblea subito dopo. A tutti i soggetti in indirizzo chiediamo una risposta pubblica a queste proposte, prima dell'incontro al ministero previsto per il 27”.


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