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Attualità lunedì 19 luglio 2021 ore 15:05

Rimateria, "diteci cosa bolle in pentola"

La discarica di Piombino

Il Comitato Salute Pubblica: "Ci giungono indiscrezioni poco rassicuranti". Cgiesti gli atti in merito al report Arpat



PIOMBINO — "Il silenzio sulla discarica di Ischia di Crociano e il suo futuro dura ormai da troppi giorni e ci domandiamo perché e che cosa bolle in pentola”. E' il Comitato Salute Pubblica a rompere il silenzio sulle sorti della discarica di Piombino e la società che la gestiva recentemente fallita.

"Mentre i cittadini attendono fiduciosi sviluppi positivi circa la chiusura e la messa in sicurezza di quella discarica che deturpa il territorio di Piombino, - hanno fatto sapere in una nota - al Comitato giungono indiscrezioni, poco rassicuranti. Innanzitutto la possibile vendita dell’impianto da un'azienda già interessata ad acquisire spazi di discarica nel nostro territorio. Poi la notizia di un recente report di Arpat circa le condizioni allarmanti in cui si troverebbe la discarica di Ischia di Crociano". 

"Se da un lato i cancelli di Rimateria sono ormai chiusi da oltre mese, dall’altro tutte quelle criticità e quelle prescrizioni che hanno fatto sì che non venissero concessi nuovi volumi dalla Regione Toscana, sono sempre presenti e richiedono interventi tempestivi. - hanno evidenziato - Dai giornali apprendiamo che la curatrice nominata dal Tribunale stia in questi giorni valutando seriamente la non prosecuzione provvisoria dell'attività della fallita Rimateria, nonostante la pressione dei sindacati, rappresentanti dei 41 lavoratori e dei Comuni che sono soci, attraverso Asiu, della società". 

"Può un privato essere ancora interessato a questo business? Forse si, ma siamo convinti, solo nel remoto caso che la Regione prometta ingenti spazi di discarica. Nel frattempo i cittadini si fanno, legittimamente, delle domande: chi effettua i controlli del sito? Il percolato viene regolarmente gestito? Le centraline per la qualità dell'aria funzionano? La messa in sicurezza del sito si è completamente fermata?", domande che il comitato pone per scongiurare danni ambientali ed avere rassicurazioni da tutti i soggetti coinvolti.

Intanto, il Comitato ha chiesto al Comune la possibilità di accedere agli atti in merito al report che Arpat ha inoltrato recentemente a Comune, Regione Toscana e Ministero dell’Ambiente. Al momento però nessuna risposta.


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