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Lavoro giovedì 01 febbraio 2018 ore 18:13

Indotto, una mossa per bloccare i licenziamenti

Tavolo in Regione per affrontare l'ancora incerta situazione delle 60 lavoratrici dell'indotto Aferpi. Filcams e Ugl chiedono pari trattamento



POIOMBINO — Nuovo incontro in Regione per fare il punto sul futuro delle lavoratrici dell'indotto Aferpi. Riuniti attorno allo stesso tavolo il consigliere del presidente della Regione Toscana Gianfranco Simoncini, i sindacati Filcams-cgil e Ugl terziario igiene ambientale, il vicesindaco Stefano Ferrini per il Comune di Piombino e le aziende Serenissima e Cooplat.

Un incontro necessario dal momento che il Ministero del Lavoro sul finire del 2017 ha deciso di sganciare la durata degli ammortizzatori sociali delle aziende dell'indotto Aferpi da quelle della committente nonostante il precedente decreto (leggi qui sotto gli articoli correlati)

"Come segreterie - hanno ribadito Filcams-cgil e Ugl terziario igiene ambientale - abbiamo evidenziato che aver autorizzato un decreto per poi toglierlo dopo due mesi è a tutt'oggi rimasta una immotivata decisione unilaterale del Ministero. In un territorio, per di più area di crisi complessa, non possiamo fare delle deroghe che non coinvolgano tutti i lavoratori di una stessa realtà produttiva".

Risultati inutili gli appelli del sindaco di Piombino e dell'assessora regionale Cristina Grieco; alla lettera inviata a fine anno infatti non è mai arrivata una risposta formale. In ballo il futuro di 60 lavoratrici. Dall'incontro di oggi è stato deciso di inviare una nuova lettera al ministro Poletti e per conoscenza al ministro Calenda per ribadire il disappunto e chiedere nuovamente una risposta formale. 

"Poiché è in atto una procedura di licenziamento e poiché il nostro primo obiettivo è la tutela dei lavoratori, - hanno specificato - abbiamo concordato di procedere con l'utilizzo di altri strumenti per bloccare la procedura dei licenziamenti e salvaguardare tutti i posti di lavoro per 60 donne". Dunque le parti sociali si attiveranno per utilizzare la procedura della cassa integrazione speciale in deroga per le aree di crisi complessa che potrebbe garantire una copertura per tutto il 2018.

Rimane la ferma richiesta di "considerare i servizi, come già la stessa normativa prevede, con ammortizzatori della stessa durata della committente". Un percorso che verrà portato avanti dalle segreterie nazionali di concerto con le segreterie territoriali. "Da sempre - hanno concluso Filcams e Ugl - riteniamo che l'indotto debba avere la medesime salvaguardie, che ribadiamo, per legge sarebbero previste".


Dina Maria Laurenzi
© Riproduzione riservata


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