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Attualità sabato 12 gennaio 2019 ore 16:18

Quale svolta per lo sviluppo dei porti

La lente di Confindustria sui porti di Livorno e Piombino per assicurare il loro sviluppo e quello dell’economia della costa toscana



PIOMBINO — “Le vicende, commerciali e giudiziarie, che stanno interessando la portualità, hanno innescato una ridda di polemiche che impongono alcune riflessioni, per evitare che si confondano le conseguenze con le cause che le hanno generate, come nel caso delle concessioni. La cosa peggiore è il rischio, peraltro concreto, che le ultime controversie producano uno stallo di durata indefinita delle attività portuali sia a Livorno che a Piombino”. Parola di Confindustria Livorno e Massa Carrara che ha ribadito come i due porti sotto la stessa Autorità di sistema portuale rischiano un effetto domino “che potrebbe mettere a rischio l’intero tessuto sociale ed economico del territorio”. 

“Ciò in quanto esiste una inseparabile connessione tra la logistica ed il sistema industriale, - viene spiegato in una nota - per cui finirebbero definitivamente congelati essenziali progetti di sviluppo sia in ambito portuale, primo fra tutti la Darsena Europa, sia in ambito industriale come quelli relativi alla siderurgia e metallurgia a Piombino o quelli energetici e infrastrutturali a Livorno. A distanza di 24 anni dall’approvazione della Legge 84/94 di Riforma portuale la parte normativa relativa alle modalità di utilizzo delle aree portuali (in concessione o con altre modalità temporanee) avrebbe dovuto essere oggetto di profonda rivisitazione. Nella precedente legislatura la difformità di visione sull’adeguamento della loro Regolazione alle dinamiche di mercato da affidare in modo flessibile alle Autorità di sistema portuale quali responsabili dello sviluppo dei porti ne ha impedita la revisione”. 

Per Confindustria è fondamentale “integrare adeguatamente e funzionalmente la gestione dei porti del nostro sistema, spingendo con determinazione sulle istruttorie relative ai progetti di investimento che sono in attesa di definizione sia a Livorno che a Piombino, per favorire la reindustrializzazione della fascia costiera della Toscana”. Per questo sono stati sollecitati gli Enti, compresa l’Autorità portuale.

“In sostanza - hanno concluso - sia il Comitato proposto dalla Regione, sia gli atti conclusivi dell’Assemblea di Confindustria, convergono sugli stessi obbiettivi: cambiare passo ed adottare un metodo di lavoro ed imprimere alle procedure tempi adeguati alla gravità della crisi, senza ulteriori titubanze e men che meno vuoti di potere. Ciò che occorre è la garanzia della continuità operativa che procede di pari passo con la continuità delle imprese. Elementi questi essenziali, per assicurare il futuro del porto e dell’economia della Toscana”. 


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