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Attualità giovedì 02 novembre 2023 ore 13:07

Parole che curano, laboratorio in biblioteca

Il progetto è rivolto agli ospiti del centro diurno di San Vincenzo. Attraverso la poesia comunicare sensazioni, stati d’animo ed emozioni

SAN VINCENZO — Un progetto di lettura e di composizione di poesie dedicato agli ospiti del centro diurno di San Vincenzo della Sds Valli Etrusche, Nuvole e colori. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sollecitare i partecipanti a livello emotivo, aiutandoli a trovare un canale comunicativo in grado di consentir loro l’accesso al proprio mondo interiore, facendoli quindi sentire ascoltati, riconosciuti e accolti.

L'iniziativa è promossa e organizzata dal Comune di San Vincenzo e dalla biblioteca Calandra in collaborazione con la cooperativa Le Macchine Celibi e con gli operatori della cooperativa Liburnia. Il progetto, denominato Parole che curano, verrà realizzato a partire dal 9 Novembre con incontri a cadenza mensile fino a Maggio nei locali della biblioteca Calandra di piazza Mischi.

Al centro dell’iniziativa proprio la poesia, individuata quale genere letterario d’eccezione in quanto particolarmente efficace nel comunicare sensazioni, stati d’animo ed emozioni. A queste, inoltre, potranno essere affiancate filastrocche e proverbi per stimolare ulteriormente il ricordo e l’espressione emotiva. Gli incontri si svolgeranno dalle ore 10 alle ore 11 nei giorni 9 Novembre, 7 Dicembre, 18 Gennaio, 15 Febbraio, 14 Marzo, 18 Aprile e 16 Maggio. In occasione del primo appuntamento interverranno anche dirigenti e personale della Società della Salute Valli Etrusche. Gli ospiti del centro diurno, ai quali in occasione degli incontri verrà riservata una sala della biblioteca, verranno individuati e accompagnati dagli operatori che quotidianamente si relazionano con loro.

“Siamo felici di poter avviare questo progetto caratterizzato da una serie di incontri che coinvolgeranno gli ospiti del centro diurno di San Vincenzo. – ha evidenziato l’assessora al Sociale del Comune di San Vincenzo, Tamara Mengozzi - Si tratta di un’opportunità che consentirà non solo di sollecitare il lato emotivo e la conoscenza interiore degli ospiti, ma anche di favorire la diffusione della cultura, che è un diritto di tutti, nei confronti delle fasce più deboli della popolazione”.

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