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Attualità martedì 28 aprile 2015 ore 19:42

Soffritti ricorda Garibaldo Benifei

Il sindaco Rossana Soffritti ricorda il partigiano morto alla vigilia dell'anniversario della Liberazione: “Una persona speciale e coraggiosa”



CAMPIGLIA MARITTIMA — Garibaldo Benifei era nato a Campiglia il 31 gennaio del 1912. A Campiglia è sempre rimasto legato anche se nel 1922 dovette trasferirsi a Livorno per sfuggire le persecuzioni fasciste. 

Negli anni ha svolto insieme alla moglie Osmana Benetti un ruolo importante e generoso per la conoscenza storica e la memoria partecipando a molti incontri, soprattutto con i ragazzi delle scuole, organizzati dal comune di Campiglia in occasione delle principali ricorrenze come la festa della Liberazione e la Giornata della memoria. 

Per questo l’Amministrazione comunale è stata presente in forma ufficiale ai funerali di Benifei con il proprio gonfalone e la partecipazione del vicesindaco e del sindaco Rossana Soffritti che ne traccia questo ricordo: 

"Garibaldo Benifei ci ha lasciato. Non in un giorno qualunque, ma alla vigilia del 70 esimo anniversario della liberazione. Non credo che la vita di un uomo possa essere più piena di significato e di valore di quella che ha vissuto Garibaldo. 

Ed è proprio dalla consapevolezza di essere di fronte ad un uomo non comune che la commozione e la partecipazione dei tanti che erano presenti ai suoi funerali era evidente. Sappiamo che il tempo che ci è concesso su questa terra è limitato, ma anche se l' età era avanzata, il dolore per la sua perdita è dovuto al senso di vuoto che lasciano le persone che hanno tracciato un segno importante nella nostra vita e nella vita collettiva e lo spegnersi della speranza di poter contare ancora sulla loro forza, saggezza, sostegno, insegnamento. 

Oggi si è persa la possibilità di sentire raccontare dalla sua viva voce un pezzo fondamentale della storia del nostro Paese. Un protagonista della lotta partigiana e di liberazione dal fascismo con la passione e l'instancabile forza di chi ha vissuto momenti terribili e ha avuto il coraggio di affrontare un nemico insidioso e alla fine di quell'esperienza si é fatto infaticabile portavoce di quei valori per cui si è combattuto e testimone diretto per le giovani generazioni di quei sentimenti e quei principi che hanno animato tanti uomini e donne, tanti eroi che hanno lottato per la libertà e la democrazia.

Sta a noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo, portare avanti il suo lavoro e raccontare di quell'uomo sempre sorridente e appassionato che ha fatto la storia.Un abbraccio forte a sua moglie Osmana, la donna eccezionale che è stata la sua compagna di vita e che sono certa continuerà ad essere il nostro punto di riferimento".


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