Cronaca

In attesa del nuovo rifugio 45 cani cercano casa

Approvato il progetto esecutivo del nuovo canile di Piombino. Critiche da cittadinanza e opposizione per come è stata gestita la vicenda

Foto di repertorio

Non si spengono i riflettori sul canile di Piombino che, a seguito di una sentenza del Tribunale di Livorno dovrà chiudere con il conseguente trasferimento di 45 cani (leggi gli articoli correlati) che ora si trovano nel rifugio in località Macelli. Il Comune di Piombino ha approvato nella seduta del consiglio comunale del 29 giugno la delibera per l'approvazione del progetto esecutivo del nuovo canile minimo in un'area del Piano Insediamenti Produttivi (Pip) in località Montegemoli, per la quale si è resa necessaria una variante per il cambio di destinazione d'uso (con i voti favorevoli di Partito Democratico, Spirito Libero e Sinistra per Piombino, l'astensione di Movimento 5 Stelle e Ascolta Piombino, il voto contrario di Forza Italia - Ferrari Sindaco, Rifondazione comunista e Un'Altra Piombino).

I lavori saranno svolti in circa 3 mesi, prevedendo di ultimare la realizzazione entro novembre 2017. Il nuovo rifugio, che sorgerà accanto al centro preparazione pasti per le mense scolastiche e di fronte alla sede della cooperativa giovanile di lavoro, potrà accogliere 45 cani, sarà realizzato in gran parte con moduli prefabbricati, viene spiegato dal Comune, saranno gabbie in cui potrà stare un cane soltanto oppure comunicanti per consentire loro di vivere in branco. Saranno realizzati i locali a servizio del canile come cucina, magazzino servizi igienici e spogliatoio, nel rispetto della normativa.

Nel frattempo i 45 cani che si trovano nell'attuale rifugio dovranno essere trasferiti in altre strutture nel giro di pochi giorni oppure potranno essere affidati temporaneamente o, perché no, adottati. L'opinione pubblica si è sollevata a spada tratta sulla questione canile, chiedendo in tutti i modi di evitare il trasferimento dei cani. Molto critiche le opposizioni politiche che, durante il consiglio comunale, hanno evidenziato la mancata insonorizzazione del vecchio canile in una zona soggetta ad urbanizzazione, i costi e i ritardi nella decisione di costruire il nuovo canile comunale, sulla scelta della nuova sede e per il fatto di non aver trovato alternative dopo la prima sentenza del giudice dello scorso ottobre. Scelte che l'assessore all'Ambiente Marco Chiarei ha dovuto giustificare.