Cronaca

A caccia con reti e richiami, s'impiglia un Luì

E' scattata la denuncia per padre e figlio cacciatori che avevano steso una rete con i richiami. Trovato intrappolato un esemplare protetto

Foto di repertorio

I carabinieri forestali, durante un controllo antibracconaggio in località Nabbiaia a Suvereto, hanno sorpreso padre e figlio che dalla provincia di Pistoia si erano recati sabato mattina nelle campagne della Val di Cornia per la caccia ma con metodi vietati dalla legge.

I due, infatti, erano appostati in un capanno avevano steso una rete con richiami acustici azionati a distanza con un telecomando. Proprio nella rete i militari hanno trovato intrappolato un prezioso esemplare di Luì del Pallas (Phylloscopus proregulus) specie particolarmente protetta in quanto estremamente raro in Italia e tutelato dalla norme internazionali, tra le quali la Convenzione di Berna del 1979.

Il Luì intrappolato fortunatamente non ha riportato ferite o fratture ed è stato così possibile liberarlo e rimetterlo in libertà. I controlli dei carabinieri forestali continueranno anche nelle prossime settimane per scongiurare fenomeni di bracconaggio e uccellagione, nome attribuito alla pratica di cacciare uccelli con le reti che oltre a ferire gli animali non permette di selezionare le specie che vi possono essere intrappolate, proprio come in questo caso.

Per i due cacciatori, padre e figlio, è scattata la denuncia.