Attualità

Antonio Gozzi in manette in Belgio

Il presidente di Federacciai arrestato insieme ad un suo collaboratore. Su di loro gravano accuse di corruzione per ottenere appalti in Congo

Antonio Gozzi, amministratore delegato di Duferco e presidente di Federacciai, e il suo collaboratore Massimo Croci, sono finiti in manette, arrestati dalla polizia belga sotto l'accusa di aver corrotto degli ufficiali nella Repubblica democratica del Congo al fine di ottenere degli appalti.

E' stato lo stesso gruppo Duferco, attraverso un comunicato, a dare notizia del fatto. La società con sede a Lugano afferma che Gozzi e Croci si erano espressamente recati a Bruxelles per rispondere all'invito del giudice d'istruzione a testimoniare nell'ambito di un'inchiesta su un caso di corruzione, per la quale è già stato arrestato il sindaco di Waterloo, Serge Kubla, lo scorso 24 febbraio.

Duferco difende i propri dipendenti definendo "inammissibile il modo di fare pressione utilizzato dalla giustizia belga" mentre i due arrestati si dichiarano "totalmente estranei alla vicenda" che ha portato al loro fermo in Belgio e intendono collaborare "pienamente con i giudici, confidando in un rapido accertamento della verità".

"Il Gruppo Duferco - si legge in una nota - rivendica la totale estraneità del Gruppo e dei suoi dirigenti a qualunque episodio di corruzione internazionale, nella Repubblica del Congo o in qualunque altro Paese; la rigorosa e severa policy del Gruppo Duferco, fatta di regole organizzative e metodiche di comportamento, volta a prevenire qualsiasi comportamento non corretto non solo da parte dei suoi dirigenti e impiegati, ma anche da parte degli stakeholder, primi fra tutti fornitori e clienti; la quarantennale reputazione del Gruppo Duferco nel mercato internazionale dell'acciaio, dell'energia e dello shipping, reputazione mai scalfita da qualsivoglia vicenda o anche singolo episodio meno che corretto".

"La vicenda risale al 2009 e non riguarda direttamente società del Gruppo Duferco, ma società e interessi economici esterni al Gruppo e riferibili personalmente agli azionisti del Gruppo stesso. Si è trattato di un intervento di natura esclusivamente finanziaria in un settore esterno alle competenze tradizionali del Gruppo terminato, tra l'altro, con risultati economici e finanziari negativi. Antonio Gozzi e Massimo Croci se ne sono occupati su incarico degli azionisti, ma non sono mai stati in vita loro in Congo, nè hanno mai conosciuto politici o funzionari pubblici congolesi o altre persone di quel Paese capaci di aver peso o influenza nell'emanazione di atti amministrativi. Hanno quindi dichiarato al giudice istruttore la loro totale estraneità ai fatti e confidano in un rapido accertamento della verità da parte della giustizia belga".