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Arriva Rebrab ma lo sciopero continua

Issad Rebrab è giunto ieri a Piombino ma la presenza del patron di Cevital non è servito a fermare lo sciopero: "Il progetto deve essere accelerato"

Il primo sciopero non si scorda mai. Lo avrà pensato anche Issad Rebrab giunto ieri a Piombino per fronteggiare la prima agitazione sindacale dell'era Aferpi. Un incontro con i sindacati che tuttavia non ha dato i frutti sperati da questi ultimi.

Molte le rassicurazioni espresse dal patron di Cevital ma nessun impegno concreto su tempi certi e soprattutto veloci come chiesto dalle sigle. E' stato in sostanza ribadito quanto espresso nelle precedenti uscite: un impegno deciso ma dalle tempistiche necessariamente lunghe dovute alla dimensione delle azioni messe in campo.

Proseguono i rapporti con vari fornitori per l’approvvigionamento dei semiprodotti, per l’acquisto del forno elettrico è necessario muoversi con cautela e si stanno ultimando le valutazioni sulle proposte ricevute. 

Così i promotori dello sciopero, Fim, Fiom e Uilm, ribadiscono in serata la necessità di un'accelerazione: "Per noi – ha detto il sindacato – il progetto Cevital deve essere accelerato e applicato nella sua interezza così come lo abbiamo concordato e, come l’azienda ha illustrato al Ministero e firmato a Palazzo Chigi con tutte le istituzioni".

Il sindacato è tuttavia esso stesso impegnato su un altro fronte, cioè quello della manifestazione campeggiante davanti allo stabilimento Sol: "Sicuramente il percorso è difficile e crea forti disagi ai lavoratori – dicono Fim, Fiom e Uilm – ma è la sola via percorribile dopo la mancata ripartenza dell’Afo sostenuta solo dal sindacato. Il nostro impegno sarà totale per affrontare il problema dei cassintegrati di Lucchini, Lucchini Servizi e delle imprese. Rivendichiamo che il progetto Cevital sia realizzato perché è essenziale per il futuro di Piombino. E non ci appassiona il tifo sì o no per il “Modello Piombino”, che nasce solo da dispute politiche".