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L'albero di Cecchino sorvegliato speciale

Sopralluogo al vecchio olmo sotto la rocca di Campiglia. L'albero, che molto probabilmente ha 200 anni, sta meglio del previsto ma ha bisogno di cure

Sta un po’ meglio di quello che poteva sembrare e che gli esperti si aspettavano l’Albero di Cecchino. Lo hanno potuto notare i componenti della delegazione, formata dall’assessora al centro storico di Campiglia Viola Ferroni, da Arietto Martelli, cultore di storia e tradizioni e autore della collana dedicata ai racconti dell’Albero, Fausto Grandi dottore forestale e alcuni cittadini volontari, che nella mattinata si sono recati sul posto per un sopralluogo.

La bella notizia è che il vecchio olmo, malgrado abbia delle parti morte, ne ha ancora abbastanza che possono garantire la rinascita della chioma. Rispetto ai sintomi che la pianta aveva mostrato questa estate con la perdita precoce delle foglie e l’attacco di grafiosi che mette a rischio gli olmi di tutta l’Europa e di altre aree del mondo già da diversi anni, il suo stato attuale è migliore del previsto. 

Ai primi segni di sofferenza estiva i campigliesi si sono dati da fare per monitorare il loro amato albero, arrivando a innaffiarlo tutti i giorni nel periodo più caldo e asciutto e collaborando con l’amministrazione comunale per migliorarne le condizioni e salvare il vecchio gigante che dà segni di stanchezza. L’età dell’albero di Cecchino non è certa, ma è sicuramente ultracentenario e potrebbe avere anche 200 anni, una pianta quindi senza dubbio da tutelare sia dal punto di vista ambientale sia culturale, perché a lui sono legate numerose e affascinati storie di cui è stato testimone. 

Gli esperti torneranno a controllare la pianta a metà febbraio e poi sarà particolarmente sorvegliata dal momento in cui nasceranno le nuove foglie per verificare quali effettivamente sono le parti vitali.