Politica

Quelle contraddizioni sulle cave

E' Comune dei Cittadini ha rincarare la dose sulla questione cave e la mobilità di 10 lavoratori: "Colpevole ambiguità di chi ha governato"

Foto di repertorio

Per Comune dei Cittadini la questione delle Cave di Campiglia arriva a un "ricatto occupazionale". Le concessioni scadranno nel 2018, ma come segnalato dai sindacati la società vuole mandare a casa 10 dipendenti.

"Dal 2009 chiediamo, inascoltati, di aprire il confronto sul futuro di un’attività che ha un peso nell’economia della Val di Cornia, ma che nello stesso tempo è oggettivamente in conflitto con altre attività e altri interessi generali del territorio. - si legge in una nota di Comune dei Cittadini - Tali sono il turismo, la valorizzazione del patrimonio storico culturale, il paesaggio collinare e l’ambiente. Si tratta di beni comuni e attività economiche che meritano di essere considerate perché offrono anch’esse, già oggi, occupazione e opportunità per il futuro, in particolare per i giovani. Il contenimento delle cave è un obiettivo presente negli atti di programmazione da oltre trent’anni". 

Lo stesso Comune nel 2007 aveva approvato un piano strutturale l'obiettivo di diminuire le esternalità negative delle attività di cava e di miniere, favorendo piuttosto la tutela e il godimento dei valori naturali, delle bellezze paesaggistiche e delle testimonianze storico archeologiche. Tutto questo, secondo Comune dei Cittadini, era prevedibile e Comune, impresa e sindacati avrebbero potuto aprire in largo anticipo questo tavolo di confronto.

"Apprendiamo ora dalla sindaca Soffritti - hanno aggiunto - che il ritardo delle escavazioni avrebbe già prodotto, non sappiano come, l’automatico rinnovo delle concessioni dal 2018 al 2022. Dell’impianto TAP, costato 11 milioni di euro, tutti si sono dimenticati, come si sono dimenticati che nelle opere pubbliche c’è l’obbligo di impiegare materiali di recupero in sostituzione dei materiali di cava. I problemi di oggi risiedono prima di tutto nelle contraddizioni e nella consapevole ambiguità di chi ha governato".

La sindaca Rossana Soffritti, sollevato il caso, ha dato l'ok al confronto. "Incontrerà la nostra totale disponibilità a discutere del futuro e dell’occupazione, - ha concluso il gruppo consiliare - senza ricatti, guardando a tutti i settori produttivi e ai beni comuni che sono anch’essi parte essenziale del futuro della nostra economia".