Politica

"Odore nauseabondo, è un problema sanitario"

Così Liberamente è intervenuta in merito accumulo e spargimento di grandi quantità di sostanze organiche sui terreni agricoli vicini a Venturina

"Da oltre un anno, durante i mesi estivi, la popolazione di Venturina Terme è costretta a convivere con un odore nauseabondo e persistente derivante dall'accumulo e spargimento di grandi quantità di sostanze organiche sui terreni agricoli vicini al paese. Questo fenomeno, che si manifesta quasi quotidianamente, compromette gravemente la qualità della vita e lo stato di salute psicofisico di centinaia di cittadini".

A segnalare il problema ricorrente è il gruppo LiberaMente a Campiglia Marittima che, seppure riconoscendo il valore dell'agricoltura e il rispetto verso chi lavora, ha evidenziato come "nessuna attività produttiva può svolgersi a discapito della salute pubblica e della vivibilità di un territorio".

"L’agricoltura è parte integrante della nostra identità e della nostra economia, ma deve essere esercitata nel pieno rispetto delle norme ambientali e sanitarie, adottando pratiche che non compromettano la qualità dell’aria, la sicurezza e il benessere della comunità. - hanno proseguito da LiberaMente - La permanenza prolungata all'aria aperta di cumuli di digestato o altri composti organici del genere comporta il rilascio costante di sostanze volatili come ammoniaca e idrogeno solforato, entrambe riconosciute per la loro capacità di irritare occhi, naso e vie respiratorie, provocare mal di testa, nausea e peggiorare patologie respiratorie preesistenti. Inoltre, la dispersione nell’aria di bioaerosol contenenti batteri e spore fungine può rappresentare un ulteriore rischio per la salute. Questi effetti sono documentati da studi scientifici e sono alla base delle normative europee e nazionali che impongono tempi, modalità e distanze di spandimento proprio per tutelare chi vive nelle vicinanze dei campi". 

Insomma per LiberaMente il problema non può essere ridotto a sola questione di cattivi odori. "Quando una tale quantità di persone denuncia sintomi di malessere, fastidio costante e disagio, non si tratta più di semplice intolleranza soggettiva ma di una vera e propria emergenza sanitaria e ambientale. - hanno aggiunto - È evidente che una condizione che compromette in modo così diffuso la vivibilità e il benessere non possa rientrare nei limiti di legge: se una pratica agricola causa un danno collettivo alla salute, la normativa vigente in materia di tutela ambientale e sanitaria impone che venga sospesa o modificata".

"Nonostante le affermazioni della maggioranza in Consiglio comunale, secondo cui sarebbero state intraprese le azioni necessarie, i fatti dimostrano che il problema è tutt’altro che risolto". 

Secondo LiberaMente, la sindaca dovrebbe prendere in mano la situazione e valutare la necessità di una ordinanza urgente, "imponendo limiti o divieti a questo spandimento che produce esalazioni nocive e moleste; può richiedere ad Arpat e Asl monitoraggi straordinari con pubblicazione dei dati, convocare una Conferenza dei Servizi con tutti gli enti competenti e l’azienda responsabile, modificare il regolamento comunale per introdurre norme più restrittive e prevedere sanzioni, sollecitare la Regione Toscana ad adottare linee guida più severe e informare costantemente i cittadini sugli sviluppi".