Attualità

Convivere con i lupi, un tavolo di confronto

I diversi attacchi dei lupi in Val di Cornia hanno spinto le Amministrazioni a confrontarsi sullepossibili azioni da attuare

Un lupo (Foto di archivio)

Lunedì 10 Maggio 2021 i Comuni di Campiglia Marittima e Suvereto, in collaborazione con la Piattaforma Locale sui Grandi Carnivori, progetto europeo che in Italia opera in provincia di Grosseto, hanno organizzato un tavolo di discussione e confronto sulla presenza e la convivenza con il lupo in Val di Cornia e sui problemi connessi, specialmente per gli allevatori, che hanno subito attacchi.

Il tavolo di discussione ha visto la partecipazione, oltre che dei soggetti locali afferenti alle associazioni agricole, ambientaliste e ad alcune aziende zootecniche, degli esponenti di DifesAttiva, associazione di allevatori che utilizzano con successo i sistemi di prevenzione nel grossetano, e di Valeria Salvatori, responsabile della Piattaforma e coordinatrice regionale per Ispra del monitoraggio nazionale del lupo, svolto anche nel territorio della val di Cornia.

Lo scopo dell’incontro è stato quello di presentare l’esperienza grossetana, consolidata nel corso degli anni a partire dal Progetto LIFE MedWolf. terminato nel 2017 per mutuare e adattare tale cultura della prevenzione nella realtà della Val di Cornia. 

“A seguito di continue interlocuzioni con i tecnici locali dell’Ispra, che si occupa del monitoraggio del lupo a livello nazionale – ha affermato l’assessora all’ambiente di Campiglia Marittima Elena Fossi – oltre che con gli Uffici competenti delle Regione Toscana ed infine con la Piattaforma locale dei Grandi Carnivori di Grosseto, abbiamo ritenuto di invitare a questo incontro chi, da 10 anni, riesce a gestire la problematica lupo con successo, come testimoniano i dati presentati da Valeria Salvatori, responsabile della Piattaforma e da DifesAttiva, pochi giorni fa durante un webinar dedicato alla tematica. Una volta appurato come il nostro territorio possa affrontare con la giusta ottica il tema della convivenza con il lupo - ha aggiunto Fossi - noi Comuni potremo ulteriormente stimolare e sollecitare la Regione per implementare e mettere a disposizione delle realtà locali strumenti economici necessari per affrontare formazione, gestione, prevenzione ed arrivare ad una convivenza tra uomo, con le sue attività, e lupo, che di certo non è facile né immediata, ma di certo non impossibile, come le esperienze di altri soggetti ci dimostrano”.

“E’ stato un incontro molto interessante che testimonia un impegno dei due comuni sull’argomento. – ha commentato la sindaca di Suvereto Jessica Pasquini – Le attività zootecniche soffrono da anni un aumento dei costi di produzione e una contestuale riduzione del prezzo del prodotto, una situazione difficile su cui si inserisce il danno delle predazioni che causa esasperazione e frustrazione. Proprio per questo gli allevatori non devono essere lasciati soli, tutti dobbiamo renderci conto dell’importanza del ruolo di presidio svolto dalle aziende zootecniche, oltre che dalle aziende agricole in generale, che contribuiscono non solo alla produzione delle eccellenze che localmente come regione vantiamo, ma anche al mantenimento del territorio che è leva di sviluppo economico turistico enogastronomico e ambientale; un territorio senza aziende non è curato e non è più interessante, anche chi opera nel commercio e nel turismo deve essere sensibilizzato rispetto alla situazione degli allevatori. Grazie alle informazioni e conoscenze incamerate negli incontri - ha proseguito Pasquini - cercheremo di accompagnare le aziende che lo vorranno nel replicare le esperienze sulla prevenzione mutuate dal grossetano e di sostenere le legittime richieste di congruo rimborso dei danni e delle spese sia per la prevenzione che successive alla predazione”.

Dell’approccio pratico nel quotidiano di tutti al tema della convivenza con i lupi una riflessione e alcuni consigli arrivano dalla referente del Wwf Silvia Ghignoli che spiega: “Negli ultimi quindici anni abbiamo assistito ad un aumento della presenza del lupo nei nostri boschi dovuto ad un incremento di cinghiali, sua preda preferita, di daini e caprioli. Il lupo è un importante predatore nella catena alimentare e poiché i nostri boschi spesso non hanno cibo a sufficienza per gli ungulati, li ritroviamo in aperta campagna causando danni ingenti agli agricoltori ed è per questo il lupo spesso si avvicina alle case. È da ricordare - ha concluso - che non è un cane randagio e quindi non attaccherà l'uomo, anzi, tenderà a scappare, quindi chiunque voglia continuare a frequentare i nostri boschi può farlo senza problemi, l'importante è che se si portano cani a spasso, vengano tenuti al guinzaglio onde evitare problemi di contatto diretto con il lupo”.